Weekend di passione per GitHub, piattaforma di hosting per progetti di sviluppo e codice sorgente che si è vista costretta ad affrontare una tempesta di bit senza precedenti: un attacco DDoS in piena regola, i cui effetti negativi si sono via via placati lasciando il posto alle polemiche sulle presunte responsabilità dell’azione.
Il grosso dell’attacco GitHub lo ha sperimentato venerdì scorso, quando il sito è risultato sostanzialmente inutilizzabile. Dopo una giornata di indisponibilità distribuita la situazione è migliorata, e l’ultimo messaggio pubblicato dal servizio parla di sistemi funzionanti “al 100 per cento” nonostante il traffico dell’attacco continui a riversarsi sui server.
The DDoS attack has evolved and we are working to mitigate
– GitHub Status (@githubstatus) 30 Marzo 2015
Resta ancora da capire a chi vada attribuita la responsabilità dell’attacco DDoS, una questione che secondo alcuni ricercatori di sicurezza si risolve chiamando in causa la solita Cina: Pechino sarebbe intervenuta contro GitHub perché il sito è stato utilizzato per ospitare contenuti Web (evidentemente sgraditi alla dittatura comunista) censurati nel paese.
L’attacco contro GitHub – condotto fra l’altro redirigendo il traffico di Baidu, il motore di ricerca cinese, su due copie di siti Web censurati in Cina e presenti sui server del servizio – rappresenterebbe in tal senso l’ ennesimo tentativo di Pechino di impedire la libera circolazione delle idee online, una Muraglia Digitale già particolarmente attiva in questi giorni contro siti Web di attivisti, reti CDN e quotidiani.
Alfonso Maruccia