Il governo cinese non smette i panni del censore e, dopo aver bloccato Google, nega ai suoi cittadini l’accesso a Twitter e Facebook.
La notizia è stata confermata sia dagli utenti di Herdict che da Websitepulse , che monitorano lo status della Rete nelle aree notoriamente a rischio censura.
L’intenzione delle autorità di Pechino sarebbe quella di celare alla vista del popolo cinese le terribili immagini delle proteste attualmente in corso nelle provincia di Xinjiang, in occasione della quali la polizia locale ha arrestato più di 1.500 persone ed il governo è intervenuto costringendo i provider locali a cessare la loro attività, lasciando la regione senza connettività.
La Cina non è certo nuova ad atteggiamenti del genere, ma stavolta si è spinta oltre i limiti entro cui era solita rimanere. L’obiettivo dell’esecutivo di Hu Jintao sarebbe quello di nascondere i fatti al resto della popolazione, impedendo ai locali di diffondere notizie differenti da quelle diffuse dai network di stato. (G.P.)