Come sta cambiando la comunicazione aziendale in Italia? A fotografare questa rapida evoluzione è una indagine NFON incentrata sulle scelte di aziende di ogni dimensione che stanno ridisegnando il proprio modo di comunicare con l’esterno e, al contempo, di mettere l’esterno in comunicazione con i propri uffici. La ricerca, condotta da NetConsulting Cube Sirmi, ha il merito di riconsegnare un’istantanea che può raccontare molto su ciò che sta accadendo e su ciò che accadrà in questi anni di grande maturazione per quello che è il lavoro ibrido e quelle che sono le nuove esigenze manifestatesi in ambito professionale.
“Viene meno il concetto di telefono aziendale a vantaggio di una comunicazione che passa attraverso quanti più dispositivi possibili in uso alle persone; si era già superata la distinzione tra telefonia fissa e telefonia mobile, ora si supera la distinzione tra dispositivo TLC e dispositivo IT. Allo stesso tempo non ha più senso parlare di centralino ma di soluzione di comunicazione aziendale“: NFON sta mettendo a disposizione del mercato tutte le soluzioni utili a questa evoluzione, ma la ricerca NetConsulting consente di leggere altresì questo passaggio evolutivo in controluce per capire quali pulsioni stiano spingendo al cambiamento e quali resistenze il mercato debba ancora incontrare.
La prospettiva è il cloud. Il passato è nei centralini on premise. La fase attuale è un grande flusso di cambiamenti, nei quali le scelte delle aziende sono però pressoché unidirezionali: il grande switch è in corso d’opera.
NFON e l’evoluzione della comunicazione aziendale
Si parte da un elemento inconfutabile: siamo di fronte ad un forte cambiamento nella comunicazione aziendale e, benché l’Italia si trovi a questo punto soltanto a metà del guado, è chiaro come il processo sia destinato ad evolvere ulteriormente negli anni a venire:
La ricerca evidenzia che oltre un quarto (26,3%) delle aziende intervistate utilizza già un sistema di comunicazione aziendale in cloud. Secondo i risultati emersi, negli ultimi dodici mesi lo spostamento verso il cloud ha subito un’accelerazione. In particolare, nel 70% dei casi sono state le aziende di maggiore dimensione, con un numero di postazioni di lavoro superiore alle 100 unità, a migrare verso il cloud nell’ultimo anno.
Non ci sono ambiti specifici nei quali la tendenza risulta maggiormente accentuata: ciò significa che l’evoluzione è di un contesto più generale, frutto di una vasta metabolizzazione del cloud come asset irrinunciabile negli investimenti di rinnovamento aziendale. Secondo quanto spiegato da Paolo Fortuna, Managing Director NFON Italia, solo l’ambito Finance sta vivendo una vera e propria esplosione: il motivo si annida nel fatto che negli anni passati problemi di compliance rendevano complessa una evoluzione che soltanto negli ultimi mesi sta davvero prendendo piede in tutto il suo potenziale.
Un dato estremamente interessante è correlato al fatto che in generale si respira una generale insoddisfazione rispetto a quelli che sono i centralini non in cloud: traspare una tecnologia che sta pagando il prezzo di un contesto mutato e di una concorrenza cloud arrembante, dove le soluzioni sono più elastiche e garantiscono risparmi rispetto alle proposte on premise. Tra gli aspetti che più fanno propendere per uno switch ad una soluzione cloud vi sono i costi elevati del traffico (39,1%), l’insufficiente numero di servizi disponibili (20%), gli elevati costi di gestione e manutenzione (20%) o le mancanti integrazioni (3,5%). Il cloud, invece, è in generale fonte di immediata soddisfazione e leva per nuove funzionalità, sposando al meglio realtà mutevoli e nuove necessità.
Ecco perché, svela la ricerca, il passaggio al cloud è qualcosa che, quando ancora non è avvenuto, è al centro dei piani di investimento in azienda:
I driver di questa scelta sono in modo particolare:
- la maggior convenienza economica del cloud
- l’assenza di obsolescenza tecnologica propria delle soluzioni on premise
- l’assenza di interventi correttivi sulla rete interna
- semplifica tutto quel che è smart working
- la scalabilità e l’elasticità della soluzione
La ricerca evidenzia che per ben il 90% delle aziende che utilizzano il centralino in Cloud non sussistono ostacoli significativi alla sua adozione. I timori per la sicurezza dei dati, la mancanza di conoscenza della tecnologia UCaaS, la scarsa propensione al cloud e la volontà di mantenere in azienda il controllo e la gestione della soluzione di comunicazione non sono considerati come un freno.
Fortuna spiega altresì come uno degli aspetti sui quali NFON ha focalizzato l’attenzione è la difesa degli investimenti delle aziende. Siccome per molte è già scattato in questi anni il passaggio a sistemi di collaborazione interna quali Microsoft Teams, NFON intende garantire piena integrazione affinché tra comunicazione interna e comunicazione esterna possa crearsi un unicum privo di qualsivoglia ostacolo alla produttività. Porte aperte a tutti i principali CRM, insomma, affinché ogni azienda possa passare al cloud nel pieno comfort di una decisione che vuol essere evolutiva ed immediatamente applicativa.
Ancora Fortuna:
I benefici chiave riconosciuti sia dal dipartimento IT sia da business includono l’opportunità di applicare la modalità Bring Your Own Device e migliorare la User Experience grazie ai molteplici canali di comunicazione integrati e all’integrazione con il CRM. NFON si impegna per aiutare i clienti a cogliere tutti questi vantaggi e a passare ad un modello di comunicazione aziendale incentrato sulla voce e sul cloud
Gli ostacoli all’adozione del cloud sono minimi: connessioni carenti, legami antecedenti ancora in essere e poco altro. In generale il cloud è ben accettato da ogni tipo di azienda, di ogni dimensione ed estrazione, il che evidenzia la caduta di una serie di barriere culturali e l’apertura di una vera e propria autostrada per l’evoluzione della comunicazione aziendale. Si è entrati ormai da tempo in una nuova era, ma per molte azienda è questo il momento giusto dello switch: