Una settimana fa Verizon presentava i risultati fiscali del trimestre appena concluso, evidenziando come più della metà delle nuove attivazioni riguardava telefoni Apple (3,2 milioni di iPhone su un totale di 6,3 milioni di smartphone). Qualche giorno dopo AT&T (sempre in occasione della presentazione dei risultati fiscali) faceva un annuncio ancora più sbilanciato: su 5,5 milioni di smartphone attivati nel corso del trimestre, ben 4,3 milioni sono iPhone (nello stesso trimestre del 2011 erano stati 3,6 milioni); nonostante l’immancabile calo nel confronto col trimestre natalizio, il 78 per cento dei nuovi telefoni attivati da AT&T sono stati iPhone, cioé 3 telefoni su 4.
Con queste premesse non era difficile immaginare quale sarebbe stato il motivo trainante dei risultati presentati da Apple la sera del 24 aprile: iPhone. Con oltre 35 milioni di unità vendute, e nonostante le immancabili polemiche che da qualche anno a questa parte accompagnano ogni nuovo prodotto Apple (ve lo ricordate l’ Antennagate di iPhone 4?) il melafonino continua la sua crescita inarrestabile e sembra quasi non risentire del consueto calo post-natalizio, che aveva visto vendere “solo” 2 milioni di iPhone in più. Il confronto col 2011 fa segnare una crescita dell’88 per cento e, con un fatturato pari a 22,7 miliardi di dollari, iPhone rappresenta il 58 per cento dei 39,2 miliardi totali (l’anno scorso era circa al 50).
Proprio questi 39,2 miliardi di dollari rappresentano l’ennesimo record trimestrale della società della Mela (escludendo il solito trimestre natalizio): più 59 per cento rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso e un utile di 11,6 miliardi di dollari (pari a 12,30 dollari per azione diluita, grossomodo il doppio del 2011) con un margine lordo che sale dal 41 al 47 per cento.
Se la parte del leone l’ha fatta iPhone, chi registra la crescita maggiore è iPad: con quasi 12 milioni di unità vendute rispetto ai 4,7 milioni dell’anno scorso, iPad segna una crescita del 132 per cento, una crescita realizzata quasi esclusivamente da iPad 2 visto che il nuovo modello è arrivato a metà marzo (motivo in più per aspettare i risultati anche del trimestre in corso). Anche a livello di fatturato iPad rappresenta ormai una quota pari a oltre il 16 per cento del totale (contro il 20 del trimestre precedente, condizionato però dai regali natalizi) mentre l’anno scorso si attestava intorno al 11.
Complessivamente sommando iPhone, iPad e iPod Touch (di cui manca il dettaglio nel totale degli iPod), il comparto iOS supera i 50 milioni di unità vendute nel corso del trimestre, pari a oltre 550mila dispositivi venduti ogni giorno. Mel trimestre natalizio, complici le vendite molto più elevate (soprattutto di iPod Touch) questa cifra si attestava tra i 650 e i 700mila. Come evidenziato a inizio settimana parlando dell’ evoluzione dell’interfaccia di OS X verso iOS, questi 50 milioni fanno quasi scomparire i 4 milioni di Mac venduti nel corso dei primi tre mesi del 2012, cifra comunque considerevole sia guardando al panorama globale del mondo dell’informatica, sia rispetto allo stesso periodo del 2011, nei confronti del quale rappresenta pur sempre una crescita del 7 per cento (crescita che, una volta tanto, è trascinata dai desktop più che dai portatili).
Considerando che questi mesi sono stati caratterizzati da uno stop in attesa dei nuovi processori Ivy Bridge che equipaggeranno le nuove macchine attese in questi mesi , il risultato è comunque buono. Fa un po’ specie notare che i Mac rappresentino poco meno del 13 per cento del fatturato (meno di iPad) ma rispetto a cinque anni fa si parla di cifre che in valore assoluto sono più del doppio. Anche se, a quei tempi, i Mac totalizzavano il 43 per cento del totale.
In mezzo a tutti questi numeri positivi si registra l’inevitabile calo del settore iPod (meno 15 per cento rispetto al 2011) anche se nonostante tutto, e considerando che non ci sono stati aggiornamenti, la linea sembra tenere più del previsto. Parallelamente al mondo iOS crescono anche i ricavi di iTunes Store (App Store e iBookStore inclusi) e anche la vendita di software per Mac, complice probabilmente il Mac App Store, fa segnare un più 12 per cento.
Di fronte a questi risultati, gli investitori ringraziano: martedì sera, prima dell’annuncio dei risultati, il titolo AAPL aveva chiuso a 560 dollari, mentre il mattino seguente ha riaperto a 616 dollari, per chiudere poi a 610 dollari, 50 in più del giorno precedente, quasi il 9 per cento. Per il prossimo trimestre Apple è prudente e stima un fatturato intorno a 34 miliardi, in calo rispetto al trimestre appena concluso ma comunque in crescita di oltre il 20 per cento rispetto ai 28 miliardi degli stessi mesi del 2011.
Domenico Galimberti
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