La crisi impatta anche sul mercato dei cellulari

La crisi impatta anche sul mercato dei cellulari

Tempi duri per i produttori di cellulari. Le vendite diminuiscono in tutto il mondo, e nel 2009 potrebbe andare anche peggio. Il quadro globale
Tempi duri per i produttori di cellulari. Le vendite diminuiscono in tutto il mondo, e nel 2009 potrebbe andare anche peggio. Il quadro globale

Roma – La crisi arriva anche sul mercato dei telefonini. Con un rallentamento delle vendite su scala globale, ed una previsione di ulteriore contrazione per il 2009. A raccontarlo è uno studio di Gartner Group . I dati raccolti dall’istituto di ricerca relativamente al terzo trimestre 2008 raccontano di una frenata generalizzata delle vendite in tutti i mercati mondiali, e suggeriscono la possibilità di un dato negativo per il 2009.

Tradotto in numeri, questo significa che la crescita globale del settore nel terzo trimestre è stata soltanto del 6% – contro un tasso del 16% nello stesso periodo del 2007 – e che il numero di pezzi acquistati nel periodo è stato di 308,5 milioni, contro 291,1 nel terzo trimestre 2007.

L’intensità della crisi, tuttavia, varia decisamente a seconda delle aree geografiche. Le più colpite sono Giappone e Europa Occidentale, dove tra luglio e settembre 2008 si è registrata una riduzione netta delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2007. Migliore invece il quadro nelle altre macro-regioni: le vendite nella zona estremo-orientale e pacifica sono cresciute in modo sostenuto, mentre aumenti più limitati si sono registrati nelle Americhe, in Europa Orientale e in Africa.

Secondo Carolina Milanesi, analista Gartner, il quadro potrebbe peggiorare ulteriormente nel 2009, quando la contrazione complessiva delle vendite rispetto al 2008 dovrebbe oscillare tra l’1 ed il 4% del totale.

A frenare le vendite globali è prima di tutto l’allungamento dei tempi di sostituzione dei vecchi apparecchi . Di qui le differenze di performance tra i mercati maturi – dove le vendite sono legate perlopiù al rimpiazzamento di vecchi dispositivi – ed i mercati emergenti, dove sono ancora molte le persone che non possiedono cellulari. In queste ultime realtà, in effetti, la crisi quasi non si è sentita: in Cina e India le vendite sono cresciute del 13,8% rispetto al 2008; in America Latina del 5,5%, in Europa Orientale, Medio Oriente e Africa del 13,1%.

Opposta la situazione in Giappone – dove si è registrata una decrescita del 28% rispetto al terzo trimestre 2007 – e in Europa Occidentale, dove i cellulari acquistati sono stati in tutto 43,5 milioni (contro i 47,2 milioni del periodo aprile-giugno 2008). Il Nord America, per sua parte, ha tenuto grazie alle vendite di telefoni di fascia alta – iPhone e BlackBerry in primis – che hanno consentito un aumento di vendite del 4,5% rispetto al secondo trimestre.

Tra i produttori la più colpita è stata Motorola, che ha perso quote di mercato per cinque punti percentuali (dal 13 al 5% complessivo) e per 13 milioni di pezzi (da 38 milioni a 25 milioni di cellulari venduti). Tra le aziende più dinamiche, per converso, c’è Samsung, che ha aumentato le proprie quote dal 14,4 al 17.1%.

Il leader del mercato resta Nokia, che ha venduto nel mondo 8 milioni di cellulari in più rispetto al trimestre precedente, e mantiene una quota di mercato relativa pari al 38,2% (Samsung, la prima delle inseguitrici, arriva solo al 17,1%).
Cionondimeno, anche per il colosso finlandese non mancano i motivi di preoccupazione.

È dei giorni scorsi la notizia secondo cui il produttore nordeuropeo avrebbe deciso di sospendere parte delle proprie produzioni per il mercato giapponese. In particolare, ad essere sospesi dovrebbero essere lo sviluppo delle varianti di prodotto e degli accessori pensati specificamente per il mercato giapponese.

L’Executive Vice President di Nokia, Timo Ihamuotila, ha motivato la scelta con l’esigenza di tagliare i costi e rafforzarsi sui propri mercati core. Tuttavia, come ha spiegato a PcWorld un altro rappresentante dell’azienda, Thomas Jonsson, questo non comporterà la chiusura dei centri di ricerca Nokia in Giappone. Le unità locali continueranno lo sviluppo dei prodotti “globali” e di alcuni prodotti di nicchia, come lo smartphone di altissima fascia Vertu.

Giovanni Arata

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Pubblicato il
2 dic 2008
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