La Danimarca censura il traffico verso AllofMp3.com

La Danimarca censura il traffico verso AllofMp3.com

Immediata l'indignazione dei provider e dei sostenitori dei diritti civili per la sentenza di un tribunale che obbliga Tele2 a sequestrare il traffico dei propri utenti per impedir loro di accedere al celebre sito russo
Immediata l'indignazione dei provider e dei sostenitori dei diritti civili per la sentenza di un tribunale che obbliga Tele2 a sequestrare il traffico dei propri utenti per impedir loro di accedere al celebre sito russo

Copenaghen – Rischia di trasformarsi in un grosso vulnus per le libertà digitali l’iniziativa legale con cui l’industria discografica ha ottenuto una clamorosa sentenza in Danimarca: un giudice in primo grado ha dato ragione alle tesi della federazione internazionale IFPI condannando Tele2 a filtrare il traffico dei propri utenti affinché sia loro impossibile accedere alle pagine del sito russo AllofMp3.com .

La sentenza danese, come riporta Slyck.com , ha immediatamente provocato la reazione dell’industria di settore, tutt’altro che disponibile a sequestrare il traffico internet dei propri utenti per impedir loro di accedere a siti che non sono stati dichiarati illegali nel paese di origine. “Sono shockato dal verdetto – ha accusato il direttore dell’associazione dei provider danese, Ib Tholstrup – e la vedo come una censura. Tele2 e gli altri internet provider forniscono accesso libero all’informazione in Internet, ma ora devono filtrare questa informazione. Per noi è un territorio inesplorato, ed è come se gli uffici postali dovessero leggere tutte le lettere che gestiscono. Condanno fermamente questo verdetto”.

AllofMp3 è come noto braccato dai discografici in quanto vende a prezzi stracciati mp3 privi di qualsiasi protezione con la musica di artisti di molti diversi paesi: la sua legalità viene messa in discussione dalle major in quanto non dispone di una licenza ad hoc per la diffusione di quei materiali, sebbene il sito sostenga il contrario . Allofmp3 ha infatti un accordo con la società di raccolta dei diritti russa ROMS, ma quest’ultima non è riconosciuta dai produttori di contenuti occidentali.

Sulla stessa linea dei provider anche il Piratgruppen olandese, associazione che promuove la riforma del diritto d’autore e i diritti dei consumatori e che sulla propria home page ha pubblicato una ferma condanna della sentenza definendola grottesca e pericolosa . Il suo portavoce Sebastian Gjerding ci va giù pesante: “Quanto accaduto dimostra come IFPI rappresenti oggi un pericolo per il concetto stesso di libertà di comunicazione. Conducono la propria guerra contro la pirateria ad ogni costo, anche se questo va a detrimento della libertà di informazione. In Cina ai cittadini viene impedito di visionare non i siti che sono legali in altri paesi ma quelli che il governo cinese non approva. Ora questa policy viene adottata dalla Danimarca”.

Tele2 da parte sua ha già annunciato che ricorrerà in appello e per il momento i suoi utenti continuano a poter accedere ad AllofMp3. “Possiamo solo aspettare – ha dichiarato Gjerding – e sperare che i magistrati prendano consapevolezza e in appello ribaltino il verdetto. Se non dovesse accadere ci sono comunque diversi modi per superare l’ostacolo. Sistemi legali che tentano di imporre censure in Internet sono spesso poco efficienti e il Piratgruppen è più che intenzionato a insegnare alla gente come bypassarli”.

A cantare vittoria sono comprensibilmente invece quelli di IFPI. “Questa sentenza – ha dichiarato il chairman della Federazione John Kennedy – è un altro passo sulla strada che porterà questo sito pirata alla chiusura. AllofMp3 offre in vendita illegalmente copie di musica che non ha diritto di riprodurre o distribuire. Influisce illegalmente sulla concorrenza tra i quasi 400 siti che operano nel mondo nella legalità e rispettano i diritti degli autori, degli artisti e dei produttori discografici”. Secondo la divisione danese di IFPI “con questa sentenza possiamo, almeno, stoppare in questo paese uno dei servizi pirata più impudenti”.

Ma i guai, per AllofMp3, in queste ore non arrivano solo dalla Danimarca. Deciso a trascinare in tribunale Visa e MasterCard per aver sospeso i suoi account senza i quali non può più ottenere pagamenti con carta di credito dai propri utenti, privo ormai da tempo delle transazioni via PayPal, AllofMp3.com punta tutto sul suo nuovo software “blindato” Music for the Masses , che confeziona file mp3 gratuiti ma circondati dalla pubblicità. Ora il software è stato craccato.

Come racconta Engadget i file.mp3x usati dal software, protetti con un sistema proprietario di AllofMp3.com, sono stati “liberati” da una crew di hacker che ha rilasciato un tool denominato MusicForMe . Si tratta di uno strumento che consente a chi lo usa di disporre di file mp3 del tutto privi di DRM e con i tag di informazione (ID3) intatti.

Come sottolinea downloadsquad , utilizzare MusicForMe si traduce, in buona sostanza, nel sottrarre qualcosa ad un sito accusato di derubare autori e discografici. Ciò potrebbe indurre qualche nuovo scrupolo nell’utenza.

Va detto che la prima versione di MusicForMe non è più attiva ma chi lo ha rilasciato ha già pubblicato una nuova release che comprende sia il programma di AllofMp3 che il tool anti-DRM.

Per AllofMp3 questo potrebbe rappresentare un duro colpo: fin qui il sito ha venduto file privi di tecnologie di protezione, un elemento chiave nel suo successo internazionale, ma non potendo più farsi pagare per ogni singolo file scaricato dagli utenti, il sito ha pensato al suo software come un ambiente chiuso da riempire di pubblicità in cui chiunque gratuitamente possa ascoltare tutta la musica del catalogo, senza però farne altri usi. Il nuovo tool di cracking del sistema DRM, dunque, si traduce nella possibilità per gli utenti più spregiudicati di scaricare ciò che vogliono senza sorbirsi nemmeno uno spot pubblicitario .

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Pubblicato il
27 ott 2006
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