Roma – Il boss dell’etichetta l’aveva preannunciato meno di un mese fa: Rolf Schmidt-Holtz era stato chiaro , aveva parlato dell’ intenzione di Sony BMG di varare una flat musicale per il suo catalogo, pur con mille precisazioni sul DRM. E ora la promessa si concretizza: dopo Universal , anche la seconda etichetta musicale più grande del mondo firma per entrare nel programma Comes with Music di Nokia.
L’offerta consentirà ai proprietari dei cellulari dell’azienda finnica di godere dell’intero universo musicale che comprende star del calibro di Celine Dion , Alicia Keys, Aerosmith, Pearl Jam , Linkin Park e tanti altri. La flat per i cellulari scandinavi, il cui lancio era inizialmente previsto per la metà del 2008 ma che pare sia stato rinviato più avanti nel corso dell’anno, consentirà dunque un accesso (quasi) illimitato al catalogo di una o più etichette.
A differenza di quanto comunicato in precedenza, infatti, ora la nuova formula utilizzata è il limite “relativamente alto” alla possibilità di download: esisterebbe un tetto alla quantità di brani scaricabili ma sarebbe posto ad un valore ritenuto accettabile dalle major. La durata dell’offerta sarà di 12 mesi , rinnovabili tramite il pagamento di una quota o procedendo all’acquisto di un nuovo telefono. Un surplus economico sarebbe anche richiesto per consentire la masterizzazione dei brani su CD. In ogni caso le canzoni, protette da DRM , resterebbero per sempre di proprietà del consumatore.
Alle due delle quattro sorelle che hanno sottoscritto il piano andrebbe una fetta consistente del prezzo dei terminali: la cifra si aggirerebbe sui 35 dollari per telefono venduto (circa 20 euro), e tale importo verrebbe pagato a tutte le etichette per le quali il cliente effettui la sottoscrizione. Un valore davvero molto alto, già smentito da Nokia, ma che se invece venisse confermato costituirebbe una conquista notevole delle major nella battaglia per il futuro assetto del mercato della musica digitale.
E dire che solo all’ inizio del mese era giunta la notizia che iTunes Store fosse ormai il primo rivenditore di musica degli Stati Uniti: stretta nel fuoco incrociato di Nokia da un lato e Hulu dall’altro, per Apple e per il suo patron Steve Jobs le cose potrebbero farsi un po’ più complicate.
Forse presagendo questo tipo di sviluppo, anche Cupertino sarebbe in trattativa per avviare un servizio flat per arricchire la propria offerta musicale: ma se fino ad oggi è arrivato un deciso niet ogniqualvolta si è parlato di percentuali sulle vendite di iPod, difficile che ora ad Apple decidano di accettare cifre simili a quelle prospettate dall’accordo di Nokia.
Luca Annunziata