Il preannunciato scorporo da AMD delle fabbriche di chip è ormai da considerarsi cosa fatta. Gli azionisti della società hanno infatti approvato l’operazione finanziaria che, a partire dal prossimo mese, porterà alla creazione dello spin-off The Foundry Company , joint venture tra il chipmaker californiano e la società di investimenti araba Advanced Technology Investment Company ( ATIC ).
Quanto approvato dagli azionisti consiste nell’emissione di azioni ordinarie e titoli obbligazionari a favore di una consociata di Mubadala Development Company , società che come ATIC ha sede nell’emirato di Abu Dhabi e che possiede da tempo una partecipazione al capitale azionario di AMD. L’aumento della sua quota di partecipazione, passata dall’8% al 16% (con una opzione per arrivare al 19,3%), era l’ultimo requisito necessario all’avvio di Foundry, previsto per il 2 marzo.
La nuova società, a cui verrà dato un nome formale entro le prossime due settimane, sarà partecipata da AMD per il 34,2% e da ATIC per il 65,8%. Il potere di voto sarà equamente ripartito (50%-50%) tra le due comproprietarie. Per gli altri dettagli finanziari si veda quanto riportato da DailyTech .
Come spiegato a suo tempo, lo scorporo del reparto manifatturiero di AMD fa parte di una più ampia ristrutturazione con cui il chipmaker chip designer di Sunnyvale spera di contrastare gli effetti della crisi economica globale, rimettere in ordine i propri bilanci e, non ultimo, tenere il passo della scatenata rivale Intel . Grazie alla creazione di questa nuova joint venture, il cui quartier generale sarà negli States, AMD potrà focalizzarsi sulla progettazione delle CPU, delegando alla Foundry tutto ciò che concerne il comparto produttivo. Quest’ultima, per altro, non avrà AMD come sua unica cliente, ma potrà produrre chip per qualsiasi altro committente.
Al momento non è chiaro quali implicazioni potrà avere sulle attività di Foundry la questione sollevata di recente da Intel e relativa al suo accordo di cross-licensing con AMD. BigI sostiene che tale accordo non può essere trasferito così com’è a Foundry, ma i suoi termini necessitano di essere rinegoziati.
Nella nuova società confluiranno circa 3mila dipendenti AMD e gli impianti di Dresda, impianti a cui presto si aggiungerà una nuova fabbrica in via di realizzazione nella contea di Saratoga, stato di New York, che da tempo propone incentivi fiscali alle imprese dell’hi-tech che investono nella zona. Alla guida di Foundry ci sarà Hector Ruiz, ex CEO di AMD ed attuale executive chairman, che conclude così la sua controversa dirigenza in modo soft, senza grossi clamori né strappi, e cosa più importante (per lui), con uno stipendio milionario.