Secondo alcune anticipazioni la Francia pretenderebbe da Google 1,6 miliardi di euro in tasse arretrate .
L’Europea, insomma, sembra stia chiudendo il cerchio sulle pratiche fiscali finora adottate da Google: mentre il Regno Unito ha terminato l’indagine che aveva avviato nei suoi confronti per presunta elusione fiscale con un accordo che prevede da parte dell’azienda a stelle e strisce il pagamento di 130 milioni di sterline, un accordo peraltro ora criticato dalla Commissione parlamentare di bilancio britannica in quanto ritenuto “proporzionalmente troppo piccolo” rispetto a Big G, indiscrezioni riferiscono anche delle mobilitazioni delle autorità fiscali italiane nei confronti di Mountain View.
In entrambi questi casi, come per le indagini francesi, tutto partirebbe dalle pratiche di “ottimizzazione fiscale” adottate da Google sfruttando la sua natura di multinazionale e il mercato unico europeo: in pratica sceglierebbe di rivendicare determinati guadagni nei Paesi europei a più bassa tassazione indipendentemente da dove vengono effettivamente generati.
Per il momento si tratta ancora di indiscrezioni, ma Parigi sarebbe pronta a contestare a Mountain View 1,6 miliardi di euro di arretrati e, come affermava il Ministro Michel Sapin qualche settimana fa , non sarebbe pronta ad accettare un accordo alle cifre sottoscritte dalle autorità britanniche.
Per il momento né i portavoce di Google né il Ministero delle Finanze francesi hanno commentato la notizia, ma le azioni dell’azienda hanno registrato un meno 1,8 per cento nelle prime contrattazioni nella borsa di New York.
Claudio Tamburrino