La GPL3 procede. Piano piano

La GPL3 procede. Piano piano

Un sondaggio mostra come la licenza non stia ancora sfondando tra gli sviluppatori open source. Il motivo starebbe nelle sue restrizioni, apparentemente poco gradite da molti developer
Un sondaggio mostra come la licenza non stia ancora sfondando tra gli sviluppatori open source. Il motivo starebbe nelle sue restrizioni, apparentemente poco gradite da molti developer

Santa Cruz (USA) – A tutt’oggi la giovane licenza GPL3 è stata adottata da un modesto numero di sviluppatori, e la sua quota di diffusione non sembra destinata a decollare, per lo meno non nel breve periodo. Sono queste le conclusioni a cui è giunta Evans Data , una società californiana di analisi di mercato, con un sondaggio condotto su di un campione di oltre 380 sviluppatori open source.

Dallo studio, la cui sintesi è disponibile qui previa registrazione gratuita, emerge che al momento attuale solo il 6% del campione ha abbracciato la nuova GPL . Se questa modesta penetrazione potrebbe essere imputata alla giovane età della licenza – l’ approvazione ufficiale è infatti avvenuta a fine giugno -, Evans Data sostiene che la situazione non sarebbe entusiasmante neppure in prospettiva.

Circa due terzi degli sviluppatori che ancora non hanno adottato la GPL3 affermano che non passeranno alla nuova licenza neppure il prossimo anno, ed il 43% afferma addirittura che non lo farà mai . A molti sviluppatori non andrebbe neanche a genio collaborare per un progetto che utilizzi la GPL3.

“La GPL3 è controversa perché impone delle restrizioni su quello che puoi fare con i programmi implementati sotto questa licenza”, ha commentato John Andrews, presidente e CEO di Evans Data. “Gli sviluppatori sono confusi e divisi, tanto che il numero di coloro che sono d’accordo con tali restrizioni, che le disapprovano o che le reputano inapplicabili, è equiparabile”.

La maggioranza degli sviluppatori sembra invece approvare quella porzione delle GPL3 volta ad impedire la stipula di accordi, come quello tra Microsoft e Novell , fondati sulle protezioni legali relative ai brevetti. Il sondaggio mostra peraltro che il 70% degli intervistati ritengono che l’alleanza fra Microsoft e Novell si ripercuota negativamente sulla comunità open source.

Evans Data conclude il proprio rapporto citando altri tre dati d’interesse emersi dall’indagine:
– la migrazione da Windows a Linux sarebbe ostacolata soprattutto dalla mancanza di skill da parte delle aziende;
– Apache Foundation è vista dalle aziende come l’organizzazione con la migliore offerta open source;
– un terzo degli sviluppatori open source sta sviluppando applicazioni desktop.

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Pubblicato il
27 set 2007
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