Washington (USA) – Un accordo dal sapore rivoluzionario quello raggiunto negli Stati Uniti nelle scorse ore tra le grandi case dell’alta tecnologia e quelle della produzione di materiali come musica e software. Un’intesa che pone fine alla lunga battaglia che ha diviso le aziende dei due comparti, le une preoccupate per la pirateria dilagante e le altre per le restrizioni conseguentemente imposte al mercato dei device e software digitali.
L’applicazione pratica dell’accordo consiste nel premere sul Congresso affinché conceda all’industria il diritto di auto-regolamentarsi e di trovare la propria via senza un intervento legislativo dall’alto. A questo scopo una associazione come la RIAA, quella che raccoglie i principali produttori musicali statunitensi, chiederà al Congresso di mettere da parte le proposte di legge con cui si intende obbligare i produttori hi-tech a realizzare device di riproduzione che non si prestino facilmente alla copia dei contenuti. La possibilità di copiare un DVD ad uso personale, per esempio, o di trasportare la musica acquistata anche su media diversi da quello sul quale è stata comprata viene ora appoggiata da entrambi i comparti.
L’accordo, al quale hanno aderito anche Business Software Alliance e Computer Systems Policy Project, è stato spiegato ad Associated Press in questi termini: “Il modo in cui le aziende soddisfano le aspettative dei clienti è una decisione di business che dovrebbe essere dettata dalle dinamiche del mercato e non essere sottoposta a norme e regolamenti”.
Proprio le aziende dell’hi-tech, potendo contare in futuro su una maggiore libertà d’azione nel realizzare hardware e software, “in cambio” promettono una guerra su tutti i fronti contro i pirati.
Difficile dire oggi quali esatte conseguenze l’intesa annunciata a Washington potrà portare alle libertà del consumatore e all’evoluzione del mercato ma va detto che non ha partecipato all’intesa l’associazione dei produttori del cinema, la potente MPAA. Quest’ultima, peraltro, continua a premere sul Congresso affinché sui device di nuova generazione siano incluse tecnologie capaci di limitare la copia di supporti come il DVD.
All’accordo si è giunti dopo i primi passi compiuti al Congresso da una proposta di legge che intende vietare la vendita di qualsiasi “device digitale” per la registrazione e la riproduzione dei contenuti che non contenga tecnologie di protezione approvate dal Governo.