Che i droni fossero utilizzati anche per finalità belliche è ormai qualcosa di noto. Che possano rappresentare un incubo distopico è chiaro fin da troppo tempo. Che potessero anche sfuggire di mano con effetti collaterali pericolosissimi, era del tutto prevedibile. Ora che il tutto prende forma sotto i nostri occhi, però, la cosa assume contorni ben più seri delle semplici suggestioni.
Secondo quanto indicato in un report delle Nazioni Unite, strumenti di questo tipo sarebbero stati utilizzati durante alcuni attacchi in Libia nel 2020. I droni, denominati “Kargu-2“, sono progettati con capacità tali da identificare autonomamente i target anche in assenza di connettività remota, capaci quindi di agire in piena autonomia operativa. Una volta identificati, operano con logica “kamikaze” andando a deflagrare sull’obiettivo.
Droni e IA: un nuovo tipo di guerra
Sebbene non ve ne siano conferme ufficiali, gli attacchi con drone avrebbero anche causato vittime tra le milizie di Haftar in virtù delle capacità nulle dell’esercito libico di difesa rispetto ad attacchi aerei. Si tratta in ogni caso di attacchi di altissima pericolosità poiché spostano la guerra su un piano nuovo ed ancor più letale: armi automatizzate, basate su intelligenza artificiale addestrata per uccidere e distruggere, liberate in attacchi che non implicano sacrifici umani da parte di chi lancia l’offensiva. Questo prospetto può stimolare ulteriormente le pulsioni belliche ed aumentare enormemente le morti (dirette o collaterali) sulle scene di guerra di tutto il mondo. Nessuno, inoltre, ne sarebbe immune: qualsiasi organizzazione terroristica potrebbe organizzarsi secondo medesimi sistemi, potendo così operare in modo ancor più insidioso in qualsiasi area della terra.
Per questo motivo in tempi non sospetti personalità come Steven Hawking ed Elon Musk chiesero una moratoria internazionale su questo tipo di droni e robot “killer”: non è soltanto questione di scenario distopico da film di Hollywood, ma si tratta invece di una seria minaccia internazionale per la sicurezza dei comuni cittadini. Guerra e pace rischiano di mescolarsi pericolosamente nel nome del terrorismo armato, insidiando pericolosamente gli spazi di libertà.
E questo il mondo non può permetterselo.