Roma – Forse non tutti sanno che una parte consistente dei semiconduttori
impiegati nell’industria dell’elettronica e del computer in Europa è di origine
sudcoreana, e che una parte consistente delle esportazioni sudcoreane si deve al
gigante del settore Hynix Semicondutor. Un gigante attorno al quale si addensano
nubi di guerra commerciale internazionale.
L’ultima novità sul caso Hynix è la decisione dell’Unione Europea, ritenuta
ormai imminente, di imporre il 30-35 per cento di tariffe doganali sulle
esportazioni Hynix nella UE. Una mossa che si deve alle lamentele della tedesca
Infineon Technologies, secondo cui Hynix è stata in passato finanziata
illegalmente dal Governo sudcoreano per poter proporre al mercato prezzi
bassissimi ed imporsi così sui concorrenti.
L’accusa contro Hynix, pure
smentita da Seul , è la stessa avanzata dall’americana Micron Technologies,
che è riuscita ad ottenere lo sbarramento contro le importazioni Hynix
attraverso l’aumento dei dazi doganali.
Dinanzi alla possibilità che anche la UE alzi i dazi contro Hynix, il governo
sudcoreano ha già preannunciato l’intenzione di appellarsi all’Organizzazione
mondiale del commercio. Seul teme infatti che Hynix possa addirittura chiudere
come conseguenza della manovra tariffaria USA-UE e vuole reagire. Se lo farà,
sia Washington che Bruxelles saranno costrette a tirar fuori le prove delle
proprie accuse e, viste le
molte ambiguità di questa guerra commerciale, le sorprese sono assicurate.