Se non è ancora morta, certo la legge di Moore non si sente tanto bene : a rafforzare le continue, periodiche, e sovente ultimative, previsioni sulla fine della validità dell’enunciato espresso da Gordon Moore svariate decadi fa ci si mette ora il fisico teorico Michio Kaku .
Noto per il suo lavoro di ricerca nel campo della teoria delle stringhe oltre che per il suo impegno come “futurista”, comunicatore e sponsor della ricerca scientifica, Kaku prevede ora che “in circa 10 anni assisteremo al collasso della Legge di Moore”.
Da qui a un paio di lustri le CPU per computer cesseranno di raddoppiare la loro performance ogni 2 anni circa, sostiene Kaku, per il semplice motivo che la produzione di microprocessori avrà raggiunto i limiti ultimi del silicio e non si potrà più avanzare nella miniaturizzazione dei transistor.
Intel potrà insomma infilare tutti i design “tridimensionali” che vuole nelle sue nuove CPU , suggerisce Kaku, ma quando si arriverà al punto da non poter più contrastare i fenomeni quantistici che influenzano le particelle elementari (elettroni) sarà “game over” per l’enunciato di Gordon Moore.
Il futuro dell’evoluzione tecnologica è il quantum computing? Per Kaku si tratta di una tecnologia ancora troppo immatura , non competitiva prima dell’ultima parte del 21esimo secolo.
Alfonso Maruccia