Ha superato tutte le aspettative, raggiungendo un incasso da record che farebbe gola anche al produttore di un cine-panettone . L’asta della gara per l’assegnazione dei 35 diritti d’uso delle frequenze WiMax si è chiusa mercoledì, ma il Ministero delle Comunicazioni ne ha comunicato ieri i risultati ufficiali. Un numero svetta su tutti, l’incasso finale appunto, pari a 136.337.000 euro .
Come già anticipato , si tratta del risultato più elevato (+ 176% sulla base d’asta) raggiunto in una gara WiMax svoltasi nell’Unione Europea, il che naturalmente non significa nulla se non che le licenze sono costate molto e che gli operatori assegnatari dovranno rientrare dei dindi investiti. Si sono contesi i lotti in 9 giornate di rilanci, 48 tornate. Una competizione vivace , che secondo il ministro delle TLC Paolo Gentiloni è “testimonianza sia dell’interesse per questa nuova tecnologia di banda larga senza fili , sia dell’impegno che le imprese vincitrici vorranno sostenere per far partire in Italia i servizi WiMax”.
La gara è stata una sorpresa anche sotto il profilo dei partecipanti. Contrariamente ai timori e alle polemiche iniziali (sfociati in un ricorso che poi il TAR ha rigettato ), le licenze non sono finite nelle mani dei “soliti noti” : ad eccezione di Telecom Italia , i nomi dei futuri operatori WiMax rappresentano una novità, almeno sullo scenario italiano delle TLC. Con l’incumbent, le aziende aggiudicatarie delle fette più consistenti della torta sono E-Via (gruppo Retelit ), AFT ( Linkem ) e la rivelazione AriaDSL , che dalla sua posizione di outsider è riuscita a tenere testa alle concorrenti, ponendosi addirittura in testa alla classifica con un investimento pari a 47.570.000 euro.
Il piccolo provider umbro ha potuto contare sul supporto mecenatistico-imprenditoriale del finanziere israeliano Davidi Gilo che attraverso il fondo Gilo Ventures ha rilevato il 75% del capitale di AriaDSL, azienda che ha conosciuto in veste di cliente quando ha pensato di dotare di un collegamento broad band la sua casa di vacanza nei dintorni di Todi.
Ma ecco qui di seguito la tabella che descrive in che modo sono state catturate le licenze disponibili, e dunque quali sono i fornitori destinati ad essere nelle aree indicate gli operatori WiMax di riferimento . In ballo come noto c’erano i diritti d’uso delle frequenze nella banda 3.4-3.6 GHz, come noto suddivisi in “blocco A”, “blocco B” e “blocco C”. I primi due, A e B, riguardano lotti macroregionali , la cui estensione supera quella delle singole regioni: in tutto sono 7. Il C è invece rilasciato a livello regionale (con suddivisione provinciale nel caso delle Province Autonome di Trento e Bolzano) per 21 regioni.
Aggiudicatari dei 7 diritti d’uso nazionali – Blocco A
Area 1 – Lombardia-Bolzano-Trento: AriaDSL
Area 2 – Valle d’Aosta-Piemonte-Liguria-Toscana: AriaDSL
Area 3 – Friuli Venezia Giulia-Veneto-Emilia Romagna-Marche: AriaDSL
Area 4 – Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise: AriaDSL
Area 5 – Campania-Puglia-Basilicata-Calabria: AriaDSL
Area 6 – Sicilia: A.F.T.
Area 7 – Sardegna: AriaDSL
Aggiudicatari dei 7 diritti d’uso nazionali – Blocco B
Area 1 – Lombardia-Bolzano-Trento: E-VIA GRUPPO RETELIT
Area 2 – Valle d’Aosta-Piemonte-Liguria-Toscana: E-VIA GRUPPO RETELIT
Area 3 – Friuli Venezia Giulia-Veneto-Emilia Romagna-Marche: E-VIA GRUPPO RETELIT
Area 4 – Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise: Telecom Italia
Area 5 – Campania-Puglia-Basilicata-Calabria: Telecom Italia
Area 6 – Sicilia: Tourist Ferry Boat-Temix-Medianet Comunicazioni
Area 7 – Sardegna: Telecom Italia
Aggiudicatari dei 21 diritti d’uso regionali – Blocco C
Lombardia: A.F.T.
Provincia Autonoma di Bolzano: Brennercom
Provincia Autonoma di Trento: MGM Productions – Profit Group
Valle d’Aosta: Ribes Informatica-Hal Service-Lan Service-Informatica System-Tex97-B.B.Bell
Piemonte: A.F.T.
Liguria: MGM Productions Profit Group
Toscana: MGM Productions Profit Group
Friuli Venezia Giulia: Assomax
Veneto: A.F.T.
Emilia Romagna: Infracom
Marche: City Carrier
Umbria: A.F.T.
Lazio: A.F.T.
Abruzzo: A.F.T.
Molise: A.F.T.
Campania: A.F.T.
Puglia: A.F.T.
Basilicata: A.F.T.
Calabria: A.F.T.
Sicilia: AriaDSL
Sardegna: A.F.T.
Come stabilito dal Ministero, le licenze avranno una durata di 15 anni a partire dalla data di rilascio, saranno rinnovabili e non potranno essere cedute a terzi senza una preventiva autorizzazione del Ministero.
“Trascorsi i 30 mesi dal rilascio del relativo diritto d’uso – precisano dal dicastero – gli aggiudicatari che non utilizzino completamente le frequenze assegnate, sono tenuti a soddisfare richieste di soggetti terzi di accesso alle frequenze stesse, sulla base di negoziazione commerciale”.
A questo punto non resta che vedere come e quando gli operatori realizzeranno la copertura di propria competenza e a quali condizioni commerciali si proporranno sui mercati consumer e business. Da questo, dalle performance dei network che porranno in essere e soprattutto dalle tariffe e dalle modalità di accesso che prevederanno per clienti e partner dipenderà il futuro del WiMax, e la possibilità che possa davvero trasformarsi, come dice il Ministero, nell’arma definitiva contro il digital divide .
Secondo una nota del Ministero, 4,2 milioni di cittadini italiani sono privi di banda larga, vale a dire il 7,5 per cento del totale della popolazione. Questi cittadini vivono in 2.556 comuni, il 32 per cento del totale. E la battaglia del WiMax si giocherà proprio in quei comuni.
Dario Bonacina