Un nome, una garanzia: questa è la speranza del CEO di Research in Motion, Thorsten Heins, nell’annunciare al pubblico accorso alla presentazione del nuovo sistema operativo e dei nuovi device a New York. Da oggi l’azienda canadese conosciuta come RIM cambia : nuovo sistema operativo, BB10, nuovi terminali, Z10 e Q10 si chiamano, e nuovo nome. BlackBerry sarà da oggi in poi il marchio che tenterà di tenere testa a iPhone, la galassia Android e Windows Phone.
“I nostri clienti usano BlackBerry. I nostri dipendenti lavorano per BlackBerry, i nostri azionisti sono proprietari di BlackBerry. Da oggi in avanti saremo BlackBerry ovunque nel mondo” ha sentenziato dal palco Heins. Cambia il nome (finalmente), cambia il simbolo del titolo azionario (ora BBRY), resta inalterata la missione: provare a risollevare le sorti di un ecosistema che per molti anni è stato di fatto sovrano incontrastato di quelli che un tempo erano ritenuti i terminali più smart in circolazione, e che oggi è invece messo ai margini da avversari più agguerriti.
Per rilanciare la propria immagine l’azienda non lesina neppure sui colpi ad effetto: durante la conferenza di presentazione è stato reso noto che la cantante Alicia Keys è il nuovo direttore creativo del marchio, e a coronamento della giornata un progetto multimediale intitolato “Keep Moving” è stato mostrato sul palco, con tanto di intervista a Robert Rodriguez e Neil Gaiman che si dicono entusiasti del nuovo terminale BlackBerry Z10.
La rinascita di BlackBerry comunque passa anche e soprattutto da un nuovo sistema operativo e dai nuovi terminali. BB10 è un prodotto all’altezza, almeno nelle attese e per quanto è stato mostrato sul palco, della concorrenza: social network integrati nell’OS (Twitter, Linkedin, Facebook e Foursquare), videochiamata inserita dentro il celebre client BlackBerry Messenger (BBM, che aggiunge anche una funzione interessante: la condivisione dello schermo durante la chiamata), e poi Skype e migliaia di altre applicazioni (mostrata pure la demo di un classico da keynote: Angry Birds) già disponibili all’interno del marketplace ribattezzato anch’esso da poco in BlackBerry World.
BB10 pare un concorrente credibile per Android e iOS: se dall’OS di Cupertino prende l’impostazione del muro di icone (con qualche variazione sul principio di classificazione delle app: quelle “di lavoro” sono chiaramente identificabili grazie a un’apposito dettaglio grafico), da certe funzioni viste sugli androidi Samsung come il Note sembra essere ispirata la funzione “peek” che consente di realizzare una sorta di multitasking reale sul terminale, visualizzando più app allo stesso tempo sullo schermo. Alla base di tutto c’è QNX, acquisito ormai parecchi mesi or sono , e dunque si tratta di una robusta iniezione di modernità per il BlackBerry.
Basterà? Sul piano hardware BlackBerry pare nel frattempo aver imparato una lezione: offerta semplice, differenze chiare tra i modelli. E così sono (per ora) soltanto due i terminali che fanno il proprio debutto sul palco: lo Z10 è il tanto intravisto e già svelato device tutto schermo senza tasti (in stile iPhone, se così si può dire) che incarna appieno il nuovo spirito del tempo che RIM tenta di cavalcare, Q10 è invece il prodotto più tradizionale e più familiare per gli affezionati della tastiera QWERTY.
Tanto vale partire da quest’ultimo, il Q10 : schermo da 3,1 pollici con risoluzione 720×720 e poche altri dettagli, almeno per il momento, per conoscerne le prestazioni e le capacità complessive. L’unica cosa certa, per il momento, è che pare abbia a bordo tutto quanto necessario per collegarsi alle nuovi reti LTE ad alta velocità.
Qualche dettaglio in più sullo Z10: lo schermo, con una densità di pixel di 356dpi, è un 4,2 pollici con risoluzione 1280×768. Anche questo LTE, il prezzo di vendita negli Stati Uniti nella classica offerta abbinata ad un abbonamento sarà di 199 dollari (il prezzo finale senza facilitazioni sarà di 599 dollari ): curiosamente, il prodotto di punta sarà lanciato prima in Canada e nel Regno Unito, entro la prossima settimana , e solo a marzo negli USA.
Le sorti dell’azienda, comunque, paiono legate più che mai anche alla fiducia che sviluppatori e operatori vorranno tributare alle novità. RIM ha bisogno di essere presente in tutte le offerte di abbonamento di tutto il mondo, e di essere presente non più come un terminale da lavoro bensì come smartphone multimediale a tutti gli effetti (aver sottolineato le doti fotografiche dello Z10 nel corso del keynote è una mossa dettata proprio da questa esigenza). Se poi oggi c’è curiosità sulle opportunità che questo quarto o quinto, ennesimo marketplace potrà offrire ai produttori di app, la speranza canadese è che tutto questo si tramuti al più presto in un successo di vendite e di pubblico.
Luca Annunziata