Per accomiatarsi da un pezzo importante della storia di Microsoft come Windows XP, si è scomodato persino il vicepresidente del gruppo Bill Veghte : in una lunga lettera destinata a tutti gli utenti sono contenuti i passi fondamentali che condurranno gli appassionati dell’OS a finestre più diffuso del mondo al passaggio alle versioni 6 e 7 dello stesso software. Con meno scossoni possibili .
Sul piano pratico, Veghte non racconta alcuna novità di rilievo: XP in pensione dal 30 giugno , Vista resta a farci compagnia, chi desidera ancora Windows 5 dovrà accontentarsi di downgradare dalle versioni Business e Ultimate di Vista oppure dovrà procurarsi uno degli ultimi esemplari di computer forniti di licenza OEM XP. Queste ultime resteranno in circolazione fino all’inizio del 2009, termine entro il quale spariranno.
Confermata anche la sopravvivenza di Windows XP Home nei computer ultraportatili e a basso costo che tanto vanno di moda: gli acquirenti di Eee PC, Eee box , Aspire One e chi più ne ha più ne metta, saranno lieti di sapere che le loro piccole grandi macchine potranno montare XP fino al 2010 senza problemi. Il supporto al sistema operativo, giunto da poco al Service Pack 3, proseguirà inoltre fino al 2014 .
L’industria degli assemblatori, dal canto suo, ha già reso chiaro quali siano le preferenze dei consumatori in fatto di OS. By popular demand , a grande richiesta, la vendita di computer Dell Inspiron e XPS con a bordo una delle ultime copie in circolazione di Windows XP è stata prorogata fino al 26 giugno. Una gradita sorpresa per gli ultimi ritardatari dello shopping.
Chiuso il capitolo XP, si passa alle dolenti note a Vista. Per Veghte ci sono stati “importanti progressi” per questa release, che ora supporta oltre 77mila dispositivi – più del doppio rispetto al lancio – e non mostra problemi di compatibilità con 98 delle 100 applicazioni più vendute sul mercato statunitense. Il supporto ai giochi è cresciuto, anche grazie ad una serie di patch diffuse attraverso Windows Update, e il software sviluppato con un occhio di riguardo per Vista non farebbe che aumentare.
Sul piano delle prestazioni , poi, il Service Pack 1 ha fatto segnare un deciso balzo in avanti per Vista: “Uno degli investimenti chiave fatto in Vista è stata la creazione di un vasto sistema di telemetria – racconta Veghte – che ci consente di raccogliere informazioni anonime su come gli utenti utilizzano Windows, che tipo di esperienza vivono e quali sono le vere applicazioni e i veri dispositivi che girano sui veri computer”.
Queste informazioni hanno permesso a Microsoft di migliorare aspetti cruciali del suo sistema operativo, come la velocità di copia dei file o quella di decompressione di un archivio. A beneficiarne sono stati anche i partner di Microsoft stessa, che hanno potuto realizzare computer che montano Vista più performanti di prima. Driver sbagliati, programmi buggati: tutti (o quasi) sono stati debellati, e ora Vista SP1 risplende più bello che mai nei computer e nei laptop di tutto il mondo.
E poi, cosa viene dopo? Ma naturalmente lui, il solo e unico, il più desiderato e invocato OS del mondo: Windows 7! Per così dire, la prossima release del sistema operativo di BigM poggerà sulle solide basi di Vista : “Costruiremo Windows 7 sulla stessa architettura di base di Vista – chiarisce Veghte – per garantire che l’investimento vostro e dei nostri partner fatto nella attuale versione di Windows continui a ripagare anche con la prossima”.
In questo senso, BigM fa autocritica : “Abbiamo imparato molto attraverso il feedback che ci avete inviato su Windows Vista, e quel feedback gioca un ruolo importante nel nostro lavoro su Windows 7”. Certo è che se, come ribadito anche da Veghte, quest’ultimo arriverà davvero all’inizio del 2010 o giù di lì, i CIO più dubbiosi potrebbero anche pensare di lasciar perdere Windows Vista, il downgrade e tutto il resto, per dirigersi spediti verso Windows 7.
Luca Annunziata