Roma – Questa volta l’attacco alla tecnologie di protezione di Apple, FairPlay, si chiama, con un ironico gioco di parole, PlayFair . Il programma, rilasciato sotto licenza open source, è in grado, una volta compilato su di un Macintosh, di aggirare il sistema di digital rights management (DRM) che protegge i file di musica di iTunes Music Store.
PlayFair è di fatto un’evoluzione del codice pubblicato lo scorso novembre da Jon “DVD Jon” Johansen, il celebre autore del DeCSS: questo codice dimostrava come fosse possibile aggirare la protezione di Apple ma, di fatto, si trattava di un tool incompleto, privo di interfaccia utente e incapace di generare file audio riproducibili con un player.
Queste mancanze sono ora state colmate dal team di sviluppo di PlayFair che, con il proprio programma, permette a chiunque di sproteggere un brano di musica AAC con un paio di click del mouse e pochi secondi d’attesa. Il tool è disponibile solo sotto forma di codice sorgente, ma di certo non tarderanno a diffondersi su Internet versioni già pronte per l’uso.
PlayFair potrebbe costituire un bel grattacapo per Apple, tuttavia soffre di alcune limitazioni: per sproteggere i file è infatti necessario disporre anche della relativa licenza e quindi, esserne i legittimi proprietari. Questa sarebbe tuttavia una debole barriera alla condivisione dei brani via P2P se non fosse che gli autori del programma hanno fatto in modo che i programmi così generati possano essere riprodotti solo su tre computer (scelti dall’utente). PlayFair permette tuttavia di masterizzare fino a 10 volte la stessa playlist con iTunes, di masterizzare un numero infinito di CD audio, e di trasferire su un numero infinito di iPod le tracce protette.
Per decrittare i file AAC protetti, PlayFair ha prima bisogno di ottenere la relativa chiave dall’iPod o da Windows: chi possiede solo un Mac dovrà dunque necessariamente possedere anche un iPod.