Washington (USA) – La NASA ha confermato che tre satelliti che verranno posti in orbita nel 2002 saranno gestiti da CASPER , il “software di intelligenza artificiale” messo a punto sull’onda di precedenti esperimenti.
Il software, “Continuous Activity Scheduling, Planning Execution and Replanning”, è più evoluto, secondo la NASA, di quello che per alcuni giorni del 1999 assunse il controllo di Deep Space 1. Questa versione di CASPER, infatti, viene ritenuta in grado di reagire con maggiore velocità agli eventi e di guidare una missione per un periodo di tempo di almeno tre mesi, molto più a lungo che in passato. Qualcuno lo ha già inevitabilmente definito un “HAL in miniatura”, riferendosi al computer di bordo della missione spaziale più celebre, quella descritta nel film “2001: Odissea nello Spazio”, capolavoro di Stanley Kubrick.
“Il software CASPER – spiegano alla NASA – guiderà una “costellazione” di tre micro-satelliti identici, ognuno dei quali pesante meno di 15 chili. Il software funzionerà come un cervello che utilizza gli input provenienti da orecchi e occhi per prendere decisioni. Così il software utilizzerà i dati raccolti dai sensori e dalle telecamere, per fare delle scelte e portare avanti la missione”.
In effetti la missione, nota come Three Corner Sat , è pensata come esperimento-dimostrazione di tecnologie di stereo-imaging, di volo in formazione e di operazioni di comando innovative. Non è un caso che assieme alla NASA lavorano le Università del Colorado, New Mexico e dell’Arizona.
CASPER dovrà prendere decisioni specifiche anche sulle immagini da catturare, perché potrà scegliere di eliminare quelle di bassa qualità per fare spazio alle migliori, o di iniziare il monitoraggio di certe attività solari se fossero “interessanti”. Una evoluzione che toglie al controllo di Terra l’onere di seguire passo passo tutto quello che viene fatto dai satelliti e di impartire loro continuamente nuove istruzioni.
In ogni momento, spiega comunque una nota della NASA, sarà possibile disattivare il software e riprendere il controllo dei satelliti in modo convenzionale.
Se l’esperimento avrà successo, la NASA si servirà di CASPER anche per le altre applicazioni che prevedono la gestione delle stazioni di comunicazione di terra, il controllo di satelliti robotizzati o di veicoli planetari autonomi.