La PA? Informatizzata in 5 anni

La PA? Informatizzata in 5 anni

Questa la promessa del ministro Luigi Nicolais, che vuole riprendere le fila della riforma in nome del computing e di Internet. Fine del regime protetto per i fornitori hi-tech della PA? I sette obiettivi dello sviluppo
Questa la promessa del ministro Luigi Nicolais, che vuole riprendere le fila della riforma in nome del computing e di Internet. Fine del regime protetto per i fornitori hi-tech della PA? I sette obiettivi dello sviluppo

“In cinque anni la Pubblica amministrazione sarà totalmente informatizzata”. È una promessa quella con cui ieri il ministro all’Innovazione nella PA, Luigi Nicolais, ha voluto introdurre le linee guida per le strategie di sviluppo dell’ e-government , strategie che naturalmente parlano di efficienza, riduzione delle spese, partecipazione dei cittadini e via dicendo.

“L’innovazione – ha dichiarato Nicolais – è un processo che deve integrare tutte le leve disponibili, a cominciare dal sistema normativo, tecnologico, dalla riorganizzazione dei processi e dal capitale umano, in un contesto di forte coordinamento tra amministrazione centrale e locale, al fine di semplificare e ridurre tempi e costi dei procedimenti”.

Quella che a qualcuno potrebbe sembrare una fumosa dichiarazione di principio è in realtà uno dei sette obiettivi che, ha spiegato Nicolais, il Ministero intende perseguire nei prossimi due anni.

Il secondo binario è quello della cooperazione tra amministrazioni, da raggiungere anche attraverso l’ interoperabilità dei sistemi , una revisione complessiva dei processi della PA e l’adozione di quello che Nicolais definisce “un modello cooperativo”, supportato dal completamento dei servizi dell’IT: “Sistema pubblico di connettività e cooperazione, gestione dei flussi documentali, sistemi di autenticazione, firma e archiviazione digitale”.

Gli altri obiettivi riguardano la trasparenza delle spese della PA , che consentirà anche un più efficace monitoraggio dei conti pubblici, la costituzione della cittadinanza digitale intesa anche come spinta per l’ inclusione digitale e dunque la fornitura di servizi in modalità elettronica al cittadino. Non solo, Nicolais ritiene che i servizi introdotti dovranno essere giudicati dai cittadini , che avranno strumenti per esprimere “la loro valutazione”.

Gli altri punti parlano di efficacia ed efficienza della PA e di ruolo dell’Italia nel contesto dell’ innovazione amministrativa in Europa.

Di notevole interesse l’obiettivo numero 6, teso a rendere la PA “motore del mercato”, parole che piaceranno all’industria di settore, da anni impegnata a denunciare l’ossessivo ricorso delle amministrazioni a fornitori che operano sostanzialmente al di fuori del mercato , in quanto spesso “interni” alla PA e destinati ad operare in un regime protetto. Nicolais promette che sarà avviato un “tavolo per l’innovazione” che vedrà la partecipazione delle imprese.

Questa, dunque, la presentazione di ieri di Nicolais, che ha ripreso in buona sostanza quanto già esplicitato in lungo e in largo nell’agosto del 2006 al Senato, quando il ministro descrisse al Parlamento le linee programmatiche del proprio Ministero. L’attesa perché alle parole seguano i fatti, dunque, si fa quasi spasmodica.

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Pubblicato il
17 gen 2007
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