Sì, ci sono alcune incertezze nel capitolato d’appalto della gara indetta da Consip per l’acquisto di decine di migliaia di PC per le pubbliche amministrazioni – qua e là invece di Linux si scovano dei “Linus” o dei “linux” – epperò rappresenta senz’altro una significativa notizia il fatto che molti dei 75mila desktop che si vogliono acquistare potranno montare una distribuzione Linux . Una conferma, dunque, della crescente pur claudicante attenzione della PA verso il software open source.
La gara della società che cura gli acquisti per la PA, qui il bando, si chiuderà il 22 giugno ed è suddivisa in tre lotti, vale a dire che le aziende che vorranno concorrere potranno presentare offerte per uno o più lotti. Per ciascuno di questi lotti è prevista la possibilità di offrire PC che montino sistemi Linux: quale distribuzione del Pinguino non viene specificato, perché saranno i fornitori a scegliere quella che riterranno meglio rispondente ai requisiti tecnici imposti dalla gara.
Tra gli altri elementi di interesse di questa gara anche il fatto che il sistema operativo proprietario indicato sia Windows Vista Business, e che insieme ad altre tecnologie venga considerata elemento di pregio (ma non indispensabile) la presenza di un processore TPM 1.1 o superiori , il ben noto Fritz chip , cuore delle controverse architetture di trusted computing .
Rimanendo su questa gara Consip, va infine citata l’attenzione alla compatibilità ambientale : i fornitori dovranno dimostrare che i propri prodotti siano certificati dagli organismi europei di settore e che, come tali, rispondano alle attuali possibilità di contenimento dei consumi energetici informatici. Non solo, dovranno anche andare incontro alle richieste del bando sullo smaltimento dei computer obsoleti che verranno sostituiti.