I malware travestiti da antivirus si stanno diffondendo così velocemente nei computer che, guardando ai dati diffusi da PandaLabs, si potrebbe parlare di pandemia.
Secondo lo studio elaborato dai produttori di Panda Antivirus circa il 3-4 per cento dei computer da loro analizzati sarebbero infetti: integrando le stime con le statistiche fornite da Forrester si calcolano 25 milioni di computer con finti programmi antivirus. Molto superiore dunque alla stima di un milione di PC infetti effettuata nel 2008 da Microsoft.
Mentre nel primo quarto del 2008 erano solo mille i malware che si spacciavano per antivirus, evidenzia l’analisi, in un anno sono cresciuti fino a 111mila e nel secondo quarto del 2009 saranno 374mila.
Secondo un rapporto di Finjan i distributori di finti antivirus possono guadagnare in un giorno anche 11mila dollari e complessivamente il business genererebbe all’incirca 5 milioni di dollari l’anno.
Sfruttando l’ingenuità di alcuni utenti, questi software si spacciano per antivirus e provvedono ad un’analisi del computer (in automatico). A questo punto infettano loro stessi il PC e provvedono ad informare l’utente della minaccia: la soluzione, un tempestivo aggiornamento, è offerta per la modica cifra (media fra i vari “operatori del settore”) di 50 dollari per una licenza annuale o 80 per una vitalizia. E circa il 3 per cento delle vittime ci casca.
Sean-Paul Correll, ricercatore di PandaLab, ha sottolineato come il consumatore sia ingannato facilmente, anche perché “un legittimo programma antivirus non eseguirebbe mai uno scan senza il consenso dell’utente”.( C.T. )