Un tempo si controllavano le lettere. Poi, andate in pensione carta e penna, arrivò il controllo dei messaggi sul cellulare. Oggi, nell’epoca dell’esplosione digitale, dei social media e delle email, i giovani fidanzatini, per non perdere d’occhio il proprio partner, controllano tutto. Ma proprio tutto: posta elettronica, Facebook, Messenger… E, per non farsi mancare nulla nella propria strategia di sorveglianza , si scambiano pure le password dei rispettivi account.
Secondo la ricerca effettuata da Pew Internet and American Life Project e riportata dal New York Times i giovani adolescenti statunitensi condividono, e anche con piacere, la propria password con il partner. L’analisi ha preso in considerazione 770 teenegers di età compresa tra i 12 e i 17 anni . Il 30 per cento del campione rivela la propria password agli amici, alla fidanzata o al fidanzato. Le ragazze confessano la propria password più facilmente dei ragazzi (38 per cento contro 23 per cento), mentre i giovanissimi (12-13 anni) sono più restii rispetto ai fratelli maggiori (14-17 anni). Infine, la “moda” di condividere la password con il proprio partner sembra essere particolarmente diffusa tra gli utenti dei social network.
Molto spesso i fidanzatini scelgono addirittura una password identica, appositamente per loro, e permettono alla propria anima gemella di leggere email, commenti, messaggi e chi più ne ha più ne metta. “È un segno di fiducia ” ha affermato Tiffany Carandang, una liceale di San Francisco che ha deciso di svelare al suo ragazzo le password della posta elettronica e di Facebook: “Non ho nulla da nasconde a lui, così come lui non ha nulla da nascondere a me”.
Sembra però che questa “abitudine” non sia così popolare solo perché alla base c’è una questione di fiducia. Difatti, molti adolescenti hanno dichiarato di aver svelato la propria password di Facebook al partner per studiare con la massima concentrazione per gli esami . Il partner in questione cambia la password impedendo di fatto all’altro o all’altra di accedere al social network. Terminati gli esami il “legittimo proprietario” si riappropria del suo account. Questi ragazzi non sembrano tuttavia consapevoli dei rischi che corrono rivelando i propri dati personali di accesso : dopo una rottura, il fidanzatino ferito può appropriarsi dell’identità del partner, svelarne i segreti o, peggio, tentare di rovinargli la reputazione (seppure digitale). Come dire: gli amori passano, le password (spesso) restano.
In questo esasperante clima di fiducia arriva un’altra ricerca che mette in evidenza la diffusione dei propri dati personali, che in teoria dovrebbero rimanere, per l’appunto “personali”, ma che sembra siano rivelati a chiunque. Stavolta i protagonisti non sono i fidanzatini, bensì i genitori. Secondo i dati dell’ analisi condotta da Lab42 , un’azienda che si occupa di ricerche di mercato, il 72 per cento dei genitori sarebbe a conoscenza della password di Facebook dei propri figli.
Gabriella Tesoro