Un nuovo confine è stato abbattuto: l’Unione Europea può dirsi più unita di prima ora che l’AgID ha pubblicato il documento “REM SERVICES – Criteri di adozione degli standard ETSI – Policy IT 1.0” con il quale la Posta Elettronica Certificata fa un nuovo decisivo passo verso l’interoperabilità continentale.
Siamo in dirittura d’arrivo. Il documento pubblicato da AgID è un ulteriore importantissimo tassello nel passaggio dalla PEC al recapito certificato qualificato conforme ad eIDAS, e quindi interoperabile a livello europeo. […] La PEC diventerà presto un sistema di recapito certificato qualificato utilizzabile in Europa questo traguardo consentirà a tutti gli utenti di utilizzare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata nelle comunicazioni con la Pubblica Amministrazione o per quelle verso utenti, enti ed imprese europee, mantenendo il valore legale e la sicurezza che da sempre contraddistinguono lo strumento PEC.
Marco Mangiulli, CIO & Head of Software Development di Aruba
Importanti sono in test in queste ore per verificare la piena tenuta dell’interoperabilità attraverso la partecipazione di 40 soggetti in 15 Paesi europei, 5 istituzioni governative e 4 Paesi extra-UE. Aruba, principale attore italiano nell’offerta di servizi PEC, sottolinea come il raggiungimento di questo importante risultato sia frutto anche e soprattutto del lavoro italiano, fin dall’inizio:
Con particolare orgoglio si può dire che, in questo percorso di approvazione del nuovo standard, è stato essenziale il contributo dell’Italia e l’esperienza acquisita grazie al successo della Posta Elettronica Certificata, nata proprio nel Bel Paese ormai 16 anni fa. Un successo di lungo corso testimoniato dai numeri ufficiali di AgID: il primo bimestre 2021 si è aperto con numeri record per la PEC con quasi 383 milioni di messaggi scambiati ed un totale di oltre 12 milioni e 700 mila caselle attivate ad oggi.
Al termine del percorso la PEC sarà il recapito certificato e qualificato che qualsiasi italiano potrà utilizzare per l’invio e la ricezione di documenti non solo a livello nazionale, ma europeo. E questo è innegabilmente un grande passo avanti che potrà oltremodo servire per meglio mettere a frutto gli investimenti che il PNRR sta per abilitare.