Cannes – La pirateria? È un modello di business da sconfiggere con il continuo rinnovamento dell’offerta di film e canzoni da parte delle major. In occasione del MIPCOM , tra i più importanti eventi organizzati dall’industria multimediale, la vicedirettrice generale del gruppo Disney Anne Sweeney ha confessato: “La pirateria esiste per rispondere alle necessità dei consumatori che richiedono contenuti on demand “.
L’affermazione è un chiaro segnale d’apertura : la pirateria non va combattuta con le armi della persecuzione legale , ben lontana dall’essere una soluzione definitiva al problema. La pirateria dev’essere un incentivo per le aziende che distribuiscono prodotti su Internet “in modo semplice e legale”, ha aggiunto Sweeney, “così da battere la pirateria secondo i criteri di offerta, prezzo e disponibilità”.
Disney, già da tempo impegnata nella vendita diretta via Internet di film , vorrebbe esplorare le strade già percorse dalla televisione commerciale : diffondere una programmazione audiovisiva in modo completamente gratuito, grazie all’inserimento di spot pubblicitari all’interno dei programmi.
Questo modello di distribuzione non è certamente nuovo, neanche per lo scoppiettante mercato della TV su Internet : Disney offre ormai da tempo, in modo gratuito, alcune serie TV attraverso la piattaforma ABC . La potenza di Internet, inoltre, sta nel fatto che gli utenti possono costruire un palinsesto personalizzato, svincolato da orari e date.
“La pirateria non ci piace sicuramente”, ha detto la Sweeny, “ma dobbiamo farci i conti”. Secondo i dati in possesso degli analisti Disney, l’ 84% degli utenti Internet sarebbero soddisfatti dalla possibilità di scaricare in modo legale un film al solo costo della visualizzazione di spot pubblicitari durante la riproduzione.
L’esperimento di Disney con ABC è stato accolto con entusiasmo dagli utenti: oltre sei milioni di persone hanno scaricato episodi gratuiti di serie televisive come Lost e Desperate Housewives . Il sistema utilizza file protetti da DRM ed appositi riproduttori software che “forzano” la visione di messaggi promozionali.
Tommaso Lombardi