Firenze – Il mercato della telefonia italiano è formalmente aperto e, dal 26 maggio, l’ Authority TLC consente agli utenti la possibilità di migrare da una compagnia telefonica alternativa ad un’altra senza l’obbligo di tornare sotto le ali di Telecom Italia . Lo dispone una delibera dell’Autorità , ma ADUC attacca: sono solo parole scritte sulla carta.
“I call center dei gestori alternativi non ne sanno nulla – osserva l’associazione – e l’Agcom conferma che c’è qualche problema tecnico”. Con la Delibera 274/07/CONS , la migrazione diretta di un utente da un operatore alternativo all’altro doveva diventare un’operazione di routine. Ma qualcosa si è inceppato nel meccanismo previsto dall’Autorità presieduta da Corrado Calabrò. “È davvero uno strano mercato quello delle TLC – commenta ADUC – e per una volta concordiamo con l’Agcom, il cui presidente l’altro giorno ha dichiarato : “Il settore delle telecomunicazioni in Italia se non è arrivato al capolinea, poco ci manca” .
“Ma è normale – domanda retoricamente l’associazione – che di fronte a nuove norme, che favoriscono l’esodo da Telecom Italia, i gestori alternativi non siano pronti ad approfittarne? Eppure hanno avuto oltre un anno per attrezzarsi! Sono tanti gli utenti che rimangono con Telecom solo per paura che, se non fossero soddisfatti dal gestore alternativo, dovrebbero ritornare nel Purgatorio dell’ex monopolista, pagando un centinaio di euro. La portabilità diretta, invece, ridurrebbe i rischi: se non va bene con Tiscali, posso provare con Fastweb, e se non sarò soddisfatto di Tele2, posso provare Wind”.
Ma perché la portabilità dell’utenza fissa stenta a decollare davvero? “Ci viene il sospetto – dichiara l’associazione. che anche i gestori alternativi temano il mercato. Preferiscono avere meno clienti, ma fedeli , perché impossibilitati a cambiare se non tornando al moloc Telecom. E tutto ciò a danno degli utenti, che percepiscono il mercato delle telecomunicazioni sempre più come una giungla senza regole e certezze”.