Roma – Per la prima volta un cracker ha assalito con successo una banca iraniana che gestisce anche servizi internet, un istituto di credito che si è visto sottrarre, via computer, una cifra pari a circa 65mila euro.
La notizia è stata consegnata ai reporter priva di grandi approfondimenti dalle agenzie di stato che hanno anche glissato sul nome dell’istituto colpito. Secondo il quotidiano locale Shargh, il cracker sarebbe prima riuscito nell’intento di aprire un proprio conto e poi di farci arrivare sopra dei soldi. A quel punto, sfruttando i bancomat che stanno apparendo in Iran, si è dedicato a ritirare quel denaro.
Del cracker non si sa nulla, perché è uccel di bosco , ma sul nome della banca qualche sospetto esiste. Secondo fonti locali, infatti, nell’ultima settimana la più antica delle banche iraniane, Bank Melli, sarebbe incorsa in numerosi problemi con i propri sportelli elettronici, un segnale che qualcuno interpreta come una conferma che sia quello l’istituto colpito.
E’ naturalmente comprensibile il riserbo, visti i problemi di immagine per la banca che possono nascere dal rendere pubblico un evento del genere, ma è di certo diritto dei consumatori sapere se un istituto di credito è davvero sicuro come dichiara di essere. Un diritto che anche in Italia, dove pressoché nulla si sa sulle rapine elettroniche , qualcuno ritiene dovrebbe essere riconosciuto.