Una ricerca Collective ha documentato il crescente interesse delle aziende per il social media advertising. Ora uno studio di eMarketer lo quantifica, con l’aiuto di numeri a molti zeri: il ricavato mondiale della pubblicità sui social network sarà, alla fine di quest’anno, di 5,54 miliardi di dollari. La notizia più rilevante, però, è che le previsioni vedono, per il 2013, quasi triplicare la somma : solo nel mercato statunitense la pubblicità sui social network dovrebbe fruttare 4,81 miliardi di dollari, mentre nel resto del mondo si arriverebbe ai 10 miliardi.
Lo studio si concentra su tre dei maggiori social network: Facebook, Twitter e LinkedIn. Quest’ultimo ha più che triplicato i suoi guadagni dalla pubblicità negli ultimi due anni ma il tasso di crescita dei ricavi è destinato ad abbassarsi: arrivato al 79 per cento nel 2011, diminuirà fino al 24,3 per cento nel 2013. LinkedIn ha però sottolineato , commenta Carl Fredricksen responsabile di eMarketer, che la loro entrata principale deriva dal loro business sulla connessione tra domanda e offerta di lavoro , anche se la pubblicità è comunque un grosso aiuto.
Per Facebook sembra ripresentarsi ancora una volta il problema di dover provare alle aziende che la pubblicità sul proprio sito funziona : quest’anno il social network di Zuckerberg ha guadagnato dalla pubblicità (intesa in senso esteso, comprendendo, ad esempio, anche i Facebook Credits) 3,8 miliardi di dollari, registrando un tasso di crescita del 104,3 per cento rispetto al 2010. Tra due anni il tasso di crescita dovrebbe precipitare al 21,1 per cento, facendo registrare un guadagno di 7 miliardi di dollari.
Stesso trend anche in casa Twitter : quest’anno la pubblicità ha fatto incassare 139,5 milioni di dollari (un tasso di crescita del 210 per cento rispetto al 2010)e la cifra è destinata a triplicare nel 2013 (399,5 milioni di dollari), con un fisiologico abbassamento del tasso di crescita al 53,7 per cento.
Da parte loro, le aziende stanno sperimentando nuove strade per sfruttare al meglio il potenziale dei social network, creando delle forme ibride tra questi ultimi e la comunicazione pubblicitaria tradizionale . Sempre più brand, infatti, arricchiscono le proprie display ad con un elemento che rimanda al proprio spazio su un social network: ComScore ha rilevato, ad esempio, che l’80 per cento degli spot Danone incorporano un elemento social, così come il 30 per cento dell’advertisement Mars. “Elemento social” che nella maggior parte dei casi si traduce in un bottone “like” di Facebook o in un link alla pagina Facebook o Twitter del brand: come dire, non sappiamo ancora bene come, ma sui social network vogliamo esserci.
Elsa Pili