Silvio Berlusconi. Presidente del consiglio. Imprenditore, politico, padre di cinque figli, odiato/amato. Questo, asetticamente, l’identikit del leader del Popolo delle Libertà e del centro destra italiano. Ma qual è l’immagine filtrata attraverso l’occhio elettronico dei suoi siti web istituzionali? Quali sono le strategie di comunicazione online del principale partito di governo e del presidente del consiglio italiano? Per scoprirlo e conoscere anche gli aspetti tecnici, incontriamo oggi Antonio Palmieri , deputato e responsabile dei principali progetti web della coalizione di centro destra.
Palmieri, 47 anni, milanese, è tra i pochi politici italiani ad avere un sito web personale da quasi dieci anni e ad occuparsi di queste tematiche per passione oltre che per professione. È alla sua terza legislatura, componente della Commissione cultura, e responsabile della comunicazione elettorale di Forza Italia.
Punto Informatico: On. Palmieri, iniziamo con una domanda sulla comunicazione. Silvio Berlusconi, così come Walter Veltroni e a differenza di quasi tutti i maggiori uomini politici internazionali, non ha un sito personale. Ciascun dominio personale (silvioberlusconi.it ecc.) è utilizzato solo come redirect al sito del partito. Perché una scelta del genere?
Antonio Palmieri: Abbiamo a lungo discusso con il presidente Berlusconi e lavorato preparando ipotesi su come sarebbe dovuto essere il suo sito personale. Alla fine, per ora, non ne abbiamo fatto nulla.
PI: E per quale ragione?
AP: Fondamentalmente per i seguenti motivi: 1) Un sito personale deve essere, almeno in parte, fatto dal “titolare”. Purtroppo è impensabile che il premier possa trovare il tempo di presiedere davvero anche all’aggiornamento del suo sito. È evidente che per noi sarebbe stato semplice mettere in campo una redazione di “Berlusconi” per gestire il sito come se fosse direttamente Berlusconi a farlo. Ma non sarebbe rispettoso di come si sta in Internet. 2) Berlusconi politico si identifica con il suo partito, prima Forza Italia, ora il Popolo della Libertà. Il sito del partito è perciò “naturalmente” anche il sito di Berlusconi. 3) Berlusconi in Internet c’è già: con i tanti siti e blog di sostenitori (e ovviamente anche di avversari e denigratori), con i tanti che lo difendono nei forum. Essi garantiscono comunque una presenza “popolare”, nel senso più ampio del termine. Tutto questo è un tesoro di impegno, generosità, affetto, che noi cerchiamo di valorizzare e, con i nostri siti, di sostenere e di rifornire di argomentazioni.
PI: Scendiamo nello specifico dei siti, allora. Il fulcro del progetto online è www.ilpopolodelleliberta.it . Qual è la sua struttura tecnica (software, hosting) e progettuale (scheletro, intranet)?
AP: Il nostro sito gira su macchine open source e funziona con software open source, con una serie di applicativi realizzati per noi da una piccola ma capace e agguerrita società, la ITTEC srl, il cui nome fino a poche settimane era Webintouch.
Dal 2000 abbiamo una intranet, che utilizziamo come sede operativa per sostenere l’impegno e la mobilitazione dei nostri eletti e responsabili sul territorio.
Cerchiamo inoltre di valorizzare con link e news le iniziative online dei partiti che compongono il PDL e dei siti amici, e di valorizzare le iniziative che essi attivano sul web.
PI: I vari progetti da quante persone a tempo pieno sono gestiti?
AP: Oltre a me, che sono su questi progetti a tempo pieno come cuore e come responsabilità (non come operatività, dati gli impegni da deputato), ci sono quattro persone di redazione, due a tempo pieno e due a tempo parziale. Più il partner tecnico.
PI: Questo personale di redazione con quale frequenza effettua gli aggiornamenti?
AP: Da quando ne ho la responsabilità il sito ha un aggiornamento
quotidiano, dal lunedì al venerdì. Nei periodi caldi aggiorniamo anche più volte al giorno e per sette giorni su sette.
” Spazio Azzurro “, il luogo di ascolto del sito, uno dei più apprezzati, viene invece moderato almeno quattro volte al giorno.
PI: E chi si occupa di questa moderazione? Con quali criteri si escludono messaggi a discapito di altri?
AP: In Spazio Azzurro non pubblichiamo gli insulti (una selezione dei quali si può leggere in una apposita area, Sinistra tolleranza: il meglio dei messaggi “moderati”) e gli attacchi esagerati, compresi quelli ai nostri avversari. I moderatori – due persone, a giorni alterni – “intercettano” anche coloro i quali cercano di spacciarsi per altri o di presentarsi come sostenitori anche quando non lo sono. La nostra impostazione di fondo è però una: dare conto di tutte le opinioni e le considerazioni, anche se opposte al pensiero del PDL, purché espresse civilmente. Ovviamente in grandissima maggioranza chi scrive sul sito è un nostro sostenitore e questo, di norma, semplifica il lavoro di moderazione.
PI: Sempre a proposito dei contenuti. Come sono coordinate scrittura e pubblicazione dei testi rispetto alla linea politica del leader e del partito? Si fa riferimento al coordinatore nazionale, agli uffici stampa, si svolgono riunioni periodiche…?
AP: La responsabilità ultima è mia. I redattori seguono ovviamente i grandi temi all’ordine del giorno, cercando di spiegare le prese di posizione e le iniziative del premier, del governo e dei vari esponenti più in vista.
Diamo anche ampio spazio ai parlamentari meno famosi che però producono iniziative o
commenti utili a far meglio comprendere la nostra azione politica e valorizziamo i contributi più preziosi che arrivano da Spazio Azzurro e nei siti e blog amici.
Ci sono poi sei link fissi in home page, nella sezione “Dall’Internet”, grazie ai quali segnaliamo documenti e siti esterni che riteniamo interessanti.
Ovviamente riceviamo anche i comunicati principali dal nostro ufficio stampa e dagli uffici stampa dei principali esponenti.
PI: Bene, ma cerchiamo di capire la mole di lavoro e le dimensioni. Ci dia i dati di traffico e diffusione e le eventuali variazioni in campagna elettorale.
AP: Il sito è concepito per far sì che chi ci visita raggiunga tutte le informazioni con due click. In tempi “normali”, vale a dire fuori dalla campagna elettorale e dai periodi estivi o natalizi, la media è di circa 300.000 visitatori unici al mese con quasi un milione di pagine viste. In campagna elettorale le visite si quintuplicano.
Inoltre abbiamo una newsletter settimanale, “Contatto”, che raggiunge circa 250.000 persone. Poi c’è il passaparola: ogni notizia può essere girata a un amico e molti dei nostri, sul territorio, trasformano in volantini e affini i documenti che trovano nel sito, moltiplicandone la “vita”.
PI: Una macchina comunicativa anche autoalimentata, insomma. Parliamo degli aspetti economici: quali sono i costi per l’avvio di un sito come www.ilpopolodelleliberta.it e dei vari progetti correlati? Può darci un’idea anche di quanto i vari capitoli di spesa (CMS, blog, marketing…) occupino ciascuno?
AP: Sui costi sono poco preparato: non li so con precisione, ma non sono cifre iperboliche.
PI: Ovvero?
AP: Siamo nell’ordine delle decine di migliaia di euro all’anno per il partner tecnologico, più il costo dei redattori. Solo in campagna elettorale facciamo attività di marketing online a pagamento, con campagne di qualche centinaia di migliaia di euro.
PI: Questo per ciò che concerne l’attuale e il passato. Ci descriva le novità e i progetti più recenti del PDL/governo online.
AP: La novità è www.governoberlusconi.it , sito dedicato all’attività di governo, per spiegare le nostre iniziative, il loro senso politico e culturale e far capire in che modo siamo al lavoro per rispettare il programma presentato agli elettori.
È online da pochi giorni e lo completeremo a settembre, specie nella parte della interattività e video.
PI: Veniamo al suo ruolo. Qual è il percorso che porta a diventare responsabili della comunicazione e del web del principale partito italiano?
AP: Fino all’autunno 1993 ho lavorato per le reti Mediaset, come assistente di un capostruttura e produttore televisivo. Da allora sono anch’io “sceso in campo”: ho sempre lavorato alla comunicazione elettorale e dal 1998 ho avuto la responsabilità delle campagne elettorali nazionali, mentre dal 1995 sono responsabile del sito.
Ho imparato sul campo, avendo la fortuna di lavorare con un grande comunicatore come Silvio Berlusconi, a fare il comunicatore politico, utilizzando tutti i media: spot, manifesti, pubblicazioni, volantini, direct marketing, eventi, e, ovviamente, Internet. Ho così avuto modo di mettere a frutto quanto imparato nella scuola di specializzazione in comunicazione che ho seguito dopo la laurea in filosofia.
PI: Un’ultima domanda di prospettiva. L’Italia ha una delle popolazioni europee più arretrate nell’utilizzo di Internet. Realisticamente, quanta influenza crede abbia oggi il web e in particolare il tanto osannato web 2.0 sulla comunicazione politica italiana?
AP: Credo che il web 2.0 possa essere molto importante per il singolo parlamentare o eletto negli enti locali, per avere un rapporto diretto con i cittadini, rendere conto del proprio operato, ascoltare le loro istanze, coinvolgerli in iniziative politiche e in battaglie culturali. È quello che tento di fare io stesso con il mio sito personale e con la mia posta elettronica: un lavoro duro, faticoso, oscuro, ma di soddisfazione… Internet è una relazione, un rapporto. E un rapporto deve essere alimentato. Sotto questo punto di vista, come ho detto più volte, Internet può essere il “viagra della politica”, perché ravviva il rapporto tra eletti e cittadini.
PI: Mentre per il partito?
AP: Per la mia esperienza, per un grande partito nazionale come il nostro la presenza online è cosa diversa. I nostri sono di fatto siti istituzionali, che hanno esigenze 1.0 insopprimibili e che, a causa dell’azione spesso strumentale dei media mainstream, non possono permettersi molti aspetti 2.0 che un blog o sito personale può invece attivare.
Credo che il bello della Rete sia anche in questo: che ognuno la possa usare a seconda dei suoi bisogni e delle sue necessità, ed esserne “ripagato” di conseguenza.
A cura di Luca Spinelli
La prossima settimana Punto Informatico pubblicherà lo speciale “La Rete di Veltroni”, a cura di Luca Spinelli, che analizzerà la comunicazione online del principale leader dell’opposizione.