Roma – Alla conclusione del lavoro di analisi che l’Autorità TLC sta conducendo sulla rete delle infrastrutture telefoniche e la sua gestione da parte di Telecom Italia mancano ancora dieci giorni. Ma tutto fa ritenere che in futuro la rete continuerà a rimanere nelle mani di Telecom nonostante le numerosissime voci che dal mercato hanno chiesto uno “scorporo” della rete per consentire una vera apertura del settore.
A dare qualcosa più di una sensazione su come l’Autorità TLC si sta orientando è stato ieri il Commissario Vincenzo Monaci, che sulla questione riveste il decisivo ruolo di relatore. Monaci ha spiegato che la tesi secondo cui allo scorporo corrisponde per gli operatori una garanzia in più nell’accesso paritario alle risorse infrastrutturali è una tesi “difficilmente sostenibile”.
Secondo Monaci, “l’istruttoria si chiuderà tra una decina di giorni ma ci sembra difficile che l’eventuale decisione di uno scorporo possa passare senza conseguenze giurisdizionali”. Monaci vede dunque difficoltà di tipo tecnico e procedurale oltreché di tipo “amministrativo”. Il Commissario ha anche spiegato: “Mi domando, comunque, se avremmo la facoltà di intervenire sull’organizzazione interna di una società. Non l’ho visto fare in nessuna parte del mondo”.
Ancora non è detta l’ultima parola, dunque, ma l’orientamento dell’Autorità pare chiarissimo. “Inoltre – ha concluso Monaci – la divisione OLO costituita da Telecom Italia va verso la direzione della massima parità di trattamento tra gli operatori. E’ un processo che mi sembra positivo”.