Los Angeles (USA) – Era stata una delle mosse più importanti nei momenti più caldi della crociata delle major della RIAA contro gli utenti del peer-to-peer, quella per cui chi si fosse auto-denunciato alla stessa RIAA per l’uso illegale del file sharing avrebbe potuto evitare una denuncia. Il programma delle immunità che le major avevano propagandato negli Stati Uniti è stato ora ritirato, e il motivo è che confligge con le normative americane.
Le ragioni del conflitto legale le ha spiegate il celebre avvocato della Electronic Frontier Foundation Fred von Lohmann, sostenendo che l’associazione non avrebbe mai potuto impedire al detentore di un diritto d’autore di denunciare un utente che si fosse auto-denunciato. Una posizione che la EFF ha sostenuto fin dal primo apparire di questo controverso progetto.
La RIAA aveva parlato di perdono anticipato per chi si fosse scusato con le major ma si è dovuta scontrare con una denuncia presentata da un cittadino statunitense che l’ha accusata di pratiche commerciali fraudolente e ha chiesto l’intervento del giudice per bloccare il tutto.
A qualche mese di distanza, vista la mala parata, gli avvocati della RIAA hanno consigliato di ritirare il programma, spiegando che “abbiamo concluso che il programma non è più necessario né appropriato e lo abbiamo ritirato volontariamente”. Una spiegazione che è stata frettolosamente inviata al giudice che indaga sulla denuncia contro la RIAA chiedendo che il caso sia cancellato in quanto la sua ragion d’essere è venuta meno.
La RIAA afferma che il numero di persone che ha chiesto nelle ultime settimane di aderire al programma per evitare una denuncia formale è sceso di molto e che, in totale, sono 1108 i cittadini americani utenti del peer-to-peer che in questi mesi hanno deciso di scrivere le proprie scuse ai produttori. Per tutti loro, assicura ora la RIAA, verrà garantito quanto promesso.