Roma – Da quando sono stati aboliti i costi di ricarica , gli utenti acquistano le ricariche per cellulari nella convinzione che il denaro speso sia interamente fruibile in traffico e servizi di telefonia. Ma se il credito appena acquisito non può essere utilizzato perché l’attivazione risulta già compiuta, e la ricarica esaurita, allora c’è qualcosa che non quadra. Si tratta di un caso di credito scippato .
I fatti sono spiegati da CODICI , il centro per i diritti del cittadino, che spiega un episodio assai seccante: “La vicenda – scrive l’associazione – coinvolge un utente TIM che di recente ha acquistato una ricaricard da 5 euro; mentre effettuava la ricarica ha riscontrato delle anomalie: il codice segreto risultava bloccato”.
Errore di digitazione? Carta già utilizzata? Macché. “In seguito – prosegue il CODICI – il cliente ha chiamato il 119 per avere chiarimenti a riguardo; dopo aver trasmesso il codice a barre impresso sul retro della carta, gli è stato detto da un operatore che avrebbero risolto il tutto in 48 ore, ricaricando il telefonino delle 5 euro della ricarica in questione”.
Tutto sistemato? Pare proprio di no: “Il giorno dopo un operatore TIM ha chiamato l’utente, dicendo che il codice segreto risultava essere stato utilizzato verso i primi di maggio e che per ottenere la ricarica bisogna inviare un fax alla TIM e aspettare 48 ore”.
“È assurdo che un cliente, magari anche trasportato dall’urgenza di ricaricare il telefonino per questioni personali, riscontri tali anomalie in una carta ricaricabile – dichiara il responsabile dell’ufficio legale CODICI, Carmine Laurenzano. Ci chiediamo come sia possibile che vi siano in circolazione ricariche TIM con codice segreto già utilizzato”. Per questo motivo, in seguito all’accaduto, CODICI ha chiesto spiegazioni a TIM, ma nel frattempo ha presentato un esposto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni.