La Risoluzione n. 274E dell'Agenzia delle Entrate

La Risoluzione n. 274E dell'Agenzia delle Entrate

di Davide Gullo (m4ss.net) - Una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate mette in luce il clamoroso stato di abbandono della normativa italiana. In Italia un servizio come Flickr non potrebbe nemmeno nascere
di Davide Gullo (m4ss.net) - Una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate mette in luce il clamoroso stato di abbandono della normativa italiana. In Italia un servizio come Flickr non potrebbe nemmeno nascere

Oggi il commercialista mi ha annunciato via email la Risoluzione n. 274E dell’Agenzia delle Entrate . L’ennesima palla al piede di questa povera Italia . Un paese che si allontana sempre più da Internet, un paese in cui le opportunità della rete si trasformano in ostacoli.
La risoluzione nasce dal quesito posto da una società che “chiede se l’incasso delle somme derivanti dal commercio elettronico diretto nei confronti dei privati (direttamente accreditate nel proprio conto corrente in quanto il pagamento avviene con carta di credito) possa essere certificato, in alternativa all’emissione della fattura, mediante riepilogo giornaliero nel registro dei corrispettivi tenuto manualmente nella sede della società”.
Nel resto del mondo nessuno si pone questo quesito .

Non entro nel merito della questione legale perchè non ho assolutamente i mezzi per poterla analizzare a fondo. Ci sono però alcuni aspetti legati alla rete Internet che invece meritano di essere affrontati.
Ogni giorno , sul Web, nascono nuovi servizi . La maggior parte di questi è sempre più orientata ad abbattere i costi verso il target dei privati. I servizi vengono erogati direttamente in rete a fronte di piccole somme di denaro (spesso definiti micropagamenti ). Il business sta nel creare servizi ad alto livello qualitativo e, allo stesso tempo, abbattere i prezzi. Questo è possibile grazie all’immenso bacino di utenza a disposizione, parliamo dei milioni di utenti che ogni giorno si collegano ad Internet.

Ecco quindi che siti come Flickr , un servizio di photosharing (condivisione di foto) di Yahoo, in Italia non potrebbe avere successo . Su Flickr ogni giorno si registrano migliaia di persone . La registrazione è gratuita ma prevede alcuni limiti: spazio disco (Mb) utilizzabile, condivisione con massimo 10 gruppi, statistiche ecc. Per non avere alcun limite sull’utilizzo delle funzionalità del sito occorre passare all’account PRO pagando un abbonamento annuale di 24,95$ (circa 18 euro!) all’anno.
Se Flickr fosse italiano chiuderebbe domani mattina.
Sarebbe costretto a dover chiedere a tutti i suoi utenti una serie di dati che difficilmente l’utente medio della rete mette a disposizione di un sito, come ad esempio l’ indirizzo di casa e il codice fiscale . Inoltre Flickr sarebbe costretto ad emettere, per ogni singolo account PRO, una fattura , facendo ben attenzione alla nazione dell’utente (vedi discorsi vari legati all’IVA all’estero).

Non è finita. Chi gestirebbe la contabilità di Flickr ?
Ogni giorno sarebbero migliaia le nuove anagrafiche da inserire, per non parlare poi delle singole fatture. Tutto registrato in contabilità ordinaria !
Per sua fortuna Flickr è negli Stati Uniti dove basta emettere una semplice ricevuta . Anche per noi, prima di questa “magnifica” risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, le cose funzionavano così. La risoluzione però cambia le carte in tavolo e conclude con queste ultime righe, il cui unico scopo è quello di inchiodare ogni opportunità di business proveniente dalla rete :
“Allo stato attuale pertanto sussiste l’obbligo di emissione della fattura per la certificazione dei corrispettivi relativi alle operazioni in parola, anche se incassati tramite intermediari finanziari (nello specifico, i gestori delle carte di credito utilizzate dagli acquirenti dei servizi prestati dalla società).”

Addio, quindi, sogni e servizi Web made in Italy!

Davide Gullo
M4ss.net

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Pubblicato il
17 set 2008
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