Rintanato nell’aeroporto internazionale Sheremetyevo, il giovane analista informatico Edward Snowden ha finalmente potuto varcare i suoi cancelli per entrare in territorio russo. Il servizio immigrazione di Mosca ha infatti concesso alla talpa del Datagate le carte necessarie a trasferirsi temporaneamente in una location segreta, lontano dalle grinfie delle autorità statunitensi.
Concesso dal presidente Vladimir Putin, l’asilo russo permetterà a Snowden di iniziare una nuova vita dopo il rilascio dei documenti relativi al programma PRISM e alla vasta strategia di sorveglianza adottata dalla NSA. Sotto la guida di Sarah Harrison (Wikileaks), Snowden ha lasciato l’aeroporto russo con le carte che gli garantiranno un anno di relativa tranquillità per programmare il prosieguo della sua vicenda.
Gli stessi responsabili del sito delle soffiate hanno sottolineato come la concessione del governo di Mosca rappresenti la vittoria di una battaglia, non la fine di una guerra per la tutela dei soldati della trasparenza digitale. Negli ultimi giorni, l’ex-militare Bradley Manning è stato condannato per 17 su 22 capi d’accusa, e rischia fino a quasi 140 anni di carcere. Stessa situazione si potrebbe verificare se gli USA mettessero le mani su Snowden o Assange (quest’ultimo è chiuso in un’ambasciata londinese da molti mesi, preso anche lui in uno stallo diplomatico).
We would like to thank the Russian people and all those others who have helped to protect Mr. Snowden. We have won the battle–now the war.
– WikiLeaks (@wikileaks) August 1, 2013
“Nelle ultime otto settimane l’Amministrazione Obama ha mostrato una totale mancanza di rispetto nei confronti delle leggi nazionali ed internazionali – ha dichiarato Snowden – Ma, alla fine, la legge ha vinto”. Portavoce della Casa Bianca, Jay Carney ha mostrato “estremo disappunto” per conto del governo statunitense, preoccupato per le sorti degli accordi diplomatici tra Mosca e Washington dopo l’asilo concesso a Snowden.
Braccato dalle autorità statunitensi, la talpa del datagate non avrà certo difficoltà a trovare un nuovo lavoro nel prossimo anno che passerà in Russia. Il social network locale VKontakte gli ha infatti offerto un posto da programmatore, con lo speciale compito di proteggere la privacy dei dati personali appartenenti a milioni di utenti sulla piattaforma russa.
Mauro Vecchio