Anche se fino a che non succede per davvero è difficile da credere, la Russia è tornata a parlare di una possibile fine della collaborazione tra la Roscosmos e la Stazione Spaziale Internazionale. Il direttore generale, Rogozin, ha detto tramite dei tweet alcune parole dure legate alle sanzioni, spiegando perché, fino a che queste non verranno revocate, non sarà possibile collaborare con la ISS.
Il direttore ha quindi affermato che “proposte specifiche di Roscosmos sui tempi per porre fine alla cooperazione sulla ISS con le agenzie spaziali di Stati Uniti, Canada, Unione Europea e Giappone saranno presentate”.
Russia e ISS: divorzio in arrivo?
Prima di passare alle decisioni forti, Rogozin aveva provato a parlare con la NASA per la revoca delle sanzioni, e la risposta che ha ricevuto è stata la seguente: “Le misure di controllo statunitensi sull’export continuano a consentire la cooperazione tra gli Stati Uniti e la Russia per assicurare la continuazione di operazioni in sicurezza sulla Iss”.
финансово-экономической и производственной деятельности наших высокотехнологичных предприятий. Цель санкций – убить экономику России, ввергнуть наш народ в отчаяние и голод, поставить нашу страну на колени. Понятно, что сделать это им не удастся, но намерения очевидны. Поэтому
— ROGOZIN (@Rogozin) April 2, 2022
Per questo motivo, il direttore dell’Agenzia Spaziale Russa ha esordito in questi tweet affermando che la collaborazione tra ISS e Roscosmos potrà riprendere solo quando verranno revocate tutte le sanzioni contro la Russia (che definisce illegali).
Ritengo che il ripristino delle normali relazioni tra i partner della Stazione Spaziale Internazionale e altri progetti congiunti sia possibile solo con la completa e incondizionata revoca delle sanzioni illegali.
Rogozin quasi un mese fa, l’11 di marzo, aveva dato l’allarme spiegando che le sanzioni avrebbero potuto inficiare il coinvolgimento della Russia con le missioni spaziali: c’è da ricordare che il segmento russo della ISS provvede a correggere l’orbita grazie ai motori, mentre il resto della ISS alimenta con elettricità i vari moduli, compreso quello Russo. Nel video pubblicato si vedeva una ISS in caduta libera sulla Terra, con conseguente impatto su suolo americano o cinese. Nel frattempo, Elon Musk ha risposto via tweet settimane fa proponendo, senza troppi giri di parole, SpaceX come sostituto.