La SEC avrebbe avviato approfondite indagini su Terraform Labs per tentare di comprendere cosa sia successo nei giorni antecedenti la caduta delle criptovalute del gruppo, cercando in particolare tra le maglie del marketing eventuali segnali di colpa accreditabili al gruppo. Terraform Labs ha sede a Singapore, ma attività e investimenti interessano pesantemente gli investitori USA restati imprigionati in questa improvvisa e potente debacle finanziaria.
Indagine su Terraform Labs?
A interessare è in particolare la caduta della stablecoin TerraUSD, valuta che avrebbe teoricamente dovuto mantenere nel tempo la propria parità con il dollaro. Sulla base di questa promessa si basava l’attività complessiva del gruppo, dal quale sono sempre giunte massime garanzie in proposito. Se difficilmente la caduta della valuta in sé potrà essere oggetto di approfondimenti, ben più probabile è che la SEC possa arrivare ad una qualche risultanza basandosi su materiali e testimonianze delle ore in cui tutto crollava e le comunicazioni si interrompevano.
Il caso avrà inevitabilmente ripercussioni sull’intero comparto, così come già la caduta di Terra Luna ha determinato gravi sconquassi su tutto il listino crypto. Imporre trasparenza e tutela dei risparmiatori, infatti, dovrebbe essere al centro anche dell’agenda USA, dove pur maggior laissez fair si è respirato fino a questo momento. La logica è quella per cui, di fronte ad un ambito che nuota in piena deregulation, la tutela di un risparmiatore che investe in criptovalute debba godere quantomeno di condotte trasparenti da parte di quei gruppi che avanzano progetti in ambito Web3.
L’azione della SEC potrebbe dunque tentare almeno di agire ex-post, cercando colpe sulla prima vittima del sistema per educare gli altri attori attualmente impegnati tra exchange e nuove blockchain. C’è stato dolo? C’è stata manipolazione? Chi sapeva e perché gli utenti hanno saputo con tanto ritardo e con impossibilità totale di reagire? Come sono stati tutelati gli investitori? Il profilo di rischio era stato descritto con trasparenza? Tanti interrogativi, tutti leciti, ma non tutti pronti a trovare una risposta.
Così come sottolineato da Bloomberg, non si tratta comunque di una prima volta per Terraform Labs e per il CEO Do Kwon: già in passato la SEC aveva aperto un fascicolo nei confronti del cosiddetto Mirror Protocol, in seguito confermato dopo l’appello di Kwon contro la giurisdizione USA sul caso. Ora, con Do Kwon impegnato nel rilancio di Luna e medesimi protagonisti impegnati sulla nuova blockchain, agire è l’azione minima che la SEC possa fare per salvare una parvenza di controllo su un comparto che ancora una volta manifesta più di un margine di incertezza (finanziaria e legale): la sfiducia non gioca a favore del mondo crypto, dunque l’azione dovrebbe essere benvenuta e per gli attori seri del settore un po’ di pulizia non potrà che essere guardata con favore.