Verso la fine degli anni ’90 s’iniziò a capire che l’era dei Bravi Informatici stava finendo e che gli Analisti Power Point avrebbero presto preso il sopravvento. Fino a quel momento chi voleva sostenere il proprio business con una soluzione informatica prendeva contatto direttamente con i Bravi Informatici che letteralmente gli “cucivano” la soluzione addosso. Dalla seconda metà degli anni ’90 le cose cambiarono ed iniziarono a uscire prodotti in serie che coprivano la maggior parte delle esigenze di business.
I Bravi Informatici furono quindi messi da parte e ridotti al ruolo di system integrator, o di “gestori dell’operations”, od altri ruoli di back-end. I veri attori della scena agli occhi del Business erano diventati loro: gli Analisti Power Point. Affascinanti e dotati d’incredibile savoir faire versavano miele nelle orecchie dei CIO e del Business che, come tutti sanno, ignorano completamente l’informatica, ma sono sensibilissimi a parole come: nessun rischio, maggior potere, Bonus etc. La soluzione proposta dagli Analisti Power Point, conosciuta nell’ambiente informatico come la “soluzione grande azienda”, a CIO e Business era sembrata da subito vincente e si compone, ieri come oggi, di 4 step.
Step1: Voi pagate la costosa soluzione che proponiamo, sia perché è la soluzione Leader di mercato, sia perché nessuno vi dirà mai che avete fatto uno sbaglio prendendo il top della gamma.A parte la faccenda dei costi elevati, la cosa ha degli indubbi vantaggi per tutti.
Step2: Voi pagate la costosa l’integrazione e personalizzazione nel Vostro sistema.
Step3: Voi pagate l’aumento annuale di canone di manutenzione e licenze.
Step4: Noi incassiamo , e sotto appaltiamo la risoluzione del Vostro problema a un’altra ditta che paghiamo la metà della metà di quello che pagate noi.
– Gli Analisti Power Point avevano inoculato un virus che a poco a poco avrebbe eroso numerose risorse e ne gongolavano.
– Il Business aveva una soluzione di mercato che finalmente non lo faceva sentire il bambino reietto cui mamma dà pane e marmellata, mentre tutti gli altri hanno delle costose merendine.
– Il CIO si metteva al riparo da critiche. Secondo gli analisti aveva comprato la migliore soluzione del mercato ed assunto i migliori Analisti Power Point, inoltre aveva incrementato il proprio potere aziendale perché ora gestiva un Budget MOLTO MOLTO più cospicuo ed aveva un grandioso asso nella manica (vedi corollario).
– Inoltre, Analisti Power Point, Business e CIO sapevano che gli obiettivi aziendali si contano annualmente e MAI, dico MAI, strategicamente con una vista a 4-5 anni e quindi tutti sarebbero stati sempre premiati per il loro lavoro che nell’immediato si era dimostrato vincente.
E quindi, siccome la soluzione funziona (a patto di non pronunciare mai parole come ROI, TCO, BSC, BPM, KPI o qualsiasi altro concetto che indichi un parametro di misurazione di performance, efficacia, efficienza o aderenza ai processi e obiettivi aziendali) tutti vanno a casa premiati.
La conseguenza di questa soluzione, che a poco a poco divenne la soluzione standard per “realizzare” progetti, fu che anno dopo anno l’IT si trasformò da un team di specialisti della scienza dell’Informazione a un team di non ben specificati “Esperti che proponevano soluzioni tecnologiche competitive (per il Business?!)”; insomma una supercazzola per nascondere il fatto che il funzionamento dell’architettura dell’informazione era completamente in mano ai consulenti esterni, mentre l’IT interno si era trasformato in “gestore della domanda”, senza che ovviamente questo sia mai stato fatto accompagnare da specifico training su come si gestisce (meglio previene) la domanda.
Il nuovo IT, nato all’inizio del millennio, sarebbe meglio integrato nel Business piuttosto che in una struttura di Staff, ma in questo modo perderebbe autonomia e potere, a vantaggio però dell’economia globale aziendale. Lavorare tutti per un unico obiettivo era la lezione di Steve Jobs: una lezione che fa fatica ad attecchire all’estero, figuriamoci qui in Italia.
Tornando a noi, è utile introdurre nella discussione il seguente corollario.
Corollario: ad un sistema costoso occorre affiancare un ulteriore sistema costoso se volete che si integri con facilità.E cosi, a ogni nuova esigenza di Business, s’iniziò a ripetere, per prassi, come insegna la PNL, i quattro passi sopra descritti, con conseguente aumento di costi ed aumento di BONUS e POTERE ai partecipanti. Ci vollero anni perché le conseguenze di questo comportamento mostrassero i loro frutti: costi dell’IT che aumentavano anno dopo anno e perdita d’innovazione, fino a che tutto ciò attirò l’attenzione del CFO che iniziò a chiedersi “come mai ogni progetto richiesto all’IT sfocia sempre in un mare di quattrini (costosa soluzione) e un interminabile lunga attesa (mancando il know how interno, è chiaro che occorre cercare esternamente le risorse, con conseguente allungamento dei tempi)?”. O, per meglio dire: Cui prodest?
A fronte di questa “raccomandazione” da parte del CFO, qualche CIO per rimediare (suona male dire “metterci una pezza”?) ha cominciato a cambiare strada affiancando al costoso sistema (che impiegherà 10 anni se va bene per essere ammortizzato), meno costosi sistemi. Ma, a quel punto, si è reso conto che doveva pagare ancora di più per integrarli e farli parlare tra di loro. Il nostro CIO ha quindi pensato bene di rivolgersi ai suoi “amici” Analisti Power Point, ma ha subito capito che costava di più la loro consulenza che il prodotto che stava comprando, e allora si è ricordato che in casa aveva ancora i Bravi Informatici e cosi ha dato loro spazio per risolvere i suoi problemi di Budget.
Grosso errore!
I Bravi Informatici, come i Borg, hanno iniziato a perfezionare i sistemi, riallinearli, renderli efficienti, e ad un costo molto inferiore di quello speso fino ad ora.
A poco a poco la loro competenza ha conquistato la fiducia del Business al punto tale che qualche Top Management illuminato si è reso conto che le funzioni R&D, dotate di visione strategica, DEVONO essere parte integrante del Business perché offrono un concreto vantaggio competitivo a tutta l’azienda.
La crisi economica che stiamo attraversando fa la differenza tra i CIO (questa è una lezione che negli Stati Uniti conoscono alla perfezione, ma non vorrei ripetermi).
I CIO legati alla “soluzione grande azienda” stanno crollando uno ad uno non riuscendo a giustificare i costi ed a proporre soluzioni alternative, SENZA cedere potere ai Bravi Informatici.
Altri, invece, hanno capito che il ruolo del CIO è quello d’indirizzo e guida, ma che il loro successo deriva dall’avere, trattenere e motivare le persone che possono sempre offrire (pianificare, progettare e realizzare!) soluzioni strategicamente sostenibili perché queste persone sono il vero valore dell’azienda.
I tempi della “soluzione grande azienda” stanno tramontando e l’IT si sta ricomponendo e mi auguro che i Bravi Informatici possano tornare fare la differenza, non solo per la loro specializzazione come Architetti dell’Informazione, ma soprattutto per la loro capacità di prevenire e progettare soluzioni e scenari flessibili e soprattutto sempre SOSTENIBILI. Affinché ciò accada, ovviamente, le aziende dovrebbero pensare in termini di sviluppo sostenibili e di soluzioni applicabili, con una vista sempre più lunga ed attenta al futuro. Certo è che la “soluzione grande azienda” non morirà cosi tanto presto, almeno in tutte quelle realtà ove si può continuare a spendere come non vi fosse un domani.
I precedenti interventi di G.C. sono disponibili a questo indirizzo