La spy story delle 11 spie russe scovate negli Stati Uniti riserva ancora delle sorprese : tanto che sembra di essere tornati ai tempi della guerra fredda. C’è, infatti, un dodicesimo agente dormiente, una talpa nascosta proprio nel cuore pulsante di un colosso dell’IT americano.
Alexey Karetnikov, l’uomo accusato di essere una spia, era un software tester presso Microsoft .
Proprio Redmond ha infatti dichiarato che la presunta ultima spia era impiegata proprio presso il suo quartier generale. Il ventitreenne di nazionalità russa lavorava con BigM da nove mesi. Secondo la sua pagina di Facebook lavorava anche per un’azienda rumena chiamata “Neobit”.
Dieci delle presunte spie si sono già dichiarate colpevoli: il loro obiettivo , ora dichiarato, era di infiltrarsi nei circoli di potere statunitensi. E BigM era – a quanto pare – uno di questi.
Karetnikov è stato detenuto per un poco la scorsa settimana ma, non ancora accusato di nulla, è stato rilasciato. Anche perché si trovava ancora in una fase preliminare della sua infiltrazione e quindi non aveva ancora avuto modo di raccogliere alcuna informazione .
Claudio Tamburrino