La strada più corta, la strada più bella

La strada più corta, la strada più bella

Un algoritmo creato da tre ricercatori italiani dimostra come stabilire i percorsi più belli per spostarsi in città. Tempi più lunghi per arrivare a destinazione, ma col cuore più leggero
Un algoritmo creato da tre ricercatori italiani dimostra come stabilire i percorsi più belli per spostarsi in città. Tempi più lunghi per arrivare a destinazione, ma col cuore più leggero

Diritti a destinazione o godendosi il viaggio: questo è il dilemma su quale sia il miglior tragitto da percorrere negli spostamenti cittadini. A sciogliere il dubbio in nome della beatitudine è l’algoritmo messo a punto da Yahoo Labs, realizzato da tre italiani e mirato a fornire i percorsi più suggestivi e ricchi di fascino per visitare una città. Se GPS e i sistemi di mappe sempre più avanzati sono ormai affidabili compagni di viaggio per giungere a destinazione nel più breve tempo possibile, l’algoritmo creato dal ricercatore Daniele Quercia di stanza a Barcelona nei laboratori Yahoo!, in collaborazione con i colleghi Luca Maria Aiello e Rossano Schifanella dell’Università di Torino, è un tentativo di regalare tragitti emotivamente piacevoli per chi si muove a piedi. Si allungano i tempi, ma l’alternativa sembra molto più allettante per chi è disposto a immergersi in un ambiente cittadino senza l’assillo dell’orologio.

Presentato alla Cornell University, l’esperimento The Shortest Path to Happiness: Recommending Beautiful, Quiet, and Happy Routes in the City si fonda sulla percezione che i luoghi suscitano nelle persone, chiamate a scegliere tra diverse immagini quella che emana maggiore bellezza, tranquillità e, quindi, felicità. Londra è stata la prima metropoli a testare il sistema, con un database dei scorci della città pescati da Street View e Geograph e raccolti nel sito Urbangems.org (creato dagli stessi autori), con 3.300 utenti chiamati a misurare la bellezza delle varie coppie di istantanee. Ogni foto ha avuto così il suo punteggio, utile a tratteggiare il percorso dedito al piacere dei sensi, confermato come tale dai trenta abitanti e abituali frequentatori del centro londinese assoldati dai ricercatori per rafforzare o sgonfiare la validità del meccanismo.

Per velocizzare il lavoro, il team guidato da Quercia ha automatizzato il processo utilizzando immagini da Flickr con relativi tag associati (3,7 milioni di foto di Londra, 1,3 immagini di Boston, seconda città testata), per analizzare i dati e decretare i parametri base associabili al concetto di bellezza, come il numero di scatti dedicati a un certo luogo e quello dei commenti positivi derivati dalla visione delle immagini.

Con un 12 per cento medio di lunghezza in più rispetto alle rotte più rapide, entrambi i test hanno fornito risultati interessanti e incoraggianti, sia per l’utilità del futuro servizio, sia per la buona risposta degli utenti (a Boston sono stati 54 gli esperti del territorio che hanno provato i tragitti emozionali confermando le indicazioni iniziali). Prossimo step sarà sperimentare il servizio su altre città di varie dimensioni, con il fine ultimo di sviluppare una applicazione mobile per il mercato europeo e statunitense.

Alessio Caprodossi

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Pubblicato il
11 lug 2014
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