Per i cittadini europei il 30 novembre 2016 potrebbe passare alla storia come una pietra miliare nella diffusione delle auto a guida autonoma e dei sistemi di trasporto intelligenti e cooperativi . La Commissione UE ha adottato infatti una nuova strategia che mira a rendere possibile la comunicazione tra i veicoli smart ( vehicle-to-vehicle ), nonché tra questi e l’infrastruttura stradale europea ( vehicle-to-infrastructure ). La data prevista per il raggiungimento del traguardo è il 2019. Un nuovo tassello, quindi, che va ad aggiungersi al ben più ampio e ambizioso progetto di rilanciare l’economia europea entro il 2020.
Le linee guida del piano sul Cooperative Intelligent Transport System (C-ITS) prevedono la creazione di una rete unificata (basata sull’ETSI ITS-G5 ) che sarà a disposizione di tutte le aziende operanti nel settore, in modo da impedire frammentazioni dovute all’adozione di standard differenti tra loro. Verranno effettuati investimenti che nel tempo supereranno i tre miliardi di euro, a fronte di un mercato che presenta un valore stimato in decine di miliardi di euro annui. Ci si attende dunque non solo un miglioramento delle condizioni di guida (sicurezza stradale, efficienza del traffico e comfort di viaggio), ma anche la creazione di numerosi nuovi posti di lavoro .
L’implementazione di sistemi C-ITS permetteranno agli automobilisti e alle aziende preposte alla gestione stradale di condividere informazioni e di utilizzarle per coordinare azioni e decisioni. Per rendere smart la rete viaria europea verrà utilizzato un mix di tecnologie legate probabilmente alla IoT (Internet of Things) e alle reti mobile 5G. Tutto sarà connesso, dai cartelloni stradali ai semafori; e i sensori a bordo delle vetture condivideranno e riceveranno informazioni preziose sul traffico, la velocità di marcia ottimale e così via.
Il Commissario europeo per i Trasporti, Violeta Bulc, ha così commentato l’iniziativa: “La mia ambizione è quella di vedere i veicoli connessi e cooperativi sulle strade europee entro il 2019 e la strategia che abbiamo adottato oggi è un passo decisivo in questa direzione. Creerà le condizioni necessarie per far comunicare i veicoli gli uni con gli altri e con l’infrastruttura. Questo renderà le nostre strade più sicure e ridurrà i consumi energetici. Sul lungo periodo, aiuterà anche a integrare veicoli automatizzati nel sistema di trasporto”.
Per rispettare la tabella di marcia e regolamentare l’innovazione del sistema viario europeo verranno adottati i primi provvedimenti legislativi già nel 2018 . All’inizio si punterà a incrementare le funzioni intelligenti essenziali (frenate, parcheggi, scambio di informazioni ecc.), ma l’obiettivo finale è quello di non farsi cogliere impreparati quando comincerà la commercializzazione su vasta scala delle auto a guida autonoma.
Un passo per volta, quindi, per affrontare in modo consapevole e sicuro una rivoluzione che richiede adeguata sensibilizzazione anche dell’opinione pubblica. Come la stessa Bulc afferma in un’ intervista : “(…) al momento il pubblico è principalmente preoccupato sulla sicurezza e sui possibili attacchi ai veicoli da parte degli hacker. In più ci sono preoccupazioni per la privacy e la protezione dei dati, specialmente tra gli europei. Preoccupazioni legittime che devono essere affrontate. Altrimenti non avremo un mercato europeo per le auto connesse e a guida autonoma. (…) la tecnologia non è mai al 100 per cento priva di rischi, ma facciamo di tutto per renderla il più sicura possibile. La sicurezza deve essere la priorità numero uno”.
Ma in merito allo sviluppo di sistemi di guida autonoma sicuri, affidabili e aperti , nuova linfa potrebbe arrivare proprio da un hacker. Dopo aver abbandonato Comma One in seguito alle pressioni ricevute da parte della National Highway Traffic Safety Administration (agenzia governativa statunitense che fa parte del Dipartimento dei Trasporti), George Hotz ha deciso di rilasciare su GitHub i sorgenti del suo contestato progetto. Composto da una parte software e da una hardware (basata su uno smartphone OnePlus 3) permette di implementare funzionalità di guida semiautonoma “simil Tesla” su alcune specifiche vetture (Acura ILX 2016 con AcuraWatch Plus e Honda Civic 2016 Touring Edition). Ora che gli sviluppatori di tutto il mondo potranno consultare e perfezionare il suo codice si potrebbe assistere alla nascita di progetti altrettanto interessanti.