Roma – Chi in queste ore cercasse di recarsi su un sito piuttosto noto come cassazione.it scoprirebbe che quelle pagine web non sono più disponibili, dopo anni di attività. Il sito, che da lungo tempo fornisce servizi a pagamento per chi è interessato a conoscere da vicino l’attività della Corte di Cassazione, si è infatti trasferito su cassazione.net .
Il motivo del trasferimento starebbe nel fatto che la Suprema Corte di Cassazione intende rivendicare un dominio che ritiene di proprio diritto e, per farlo, avrebbe già attivato la procedura di contestazione come previsto dalle regole di naming italiane .
Ad informare della questione è proprio la società che fin qui ha gestito cassazione.it, che in una nota ai propri abbonati ha spiegato che “ci teniamo a scusarci per eventuali inconvenienti causati da questa improvvisa interruzione che, però, non è stata causata dalla nostra volontà o da nostre azioni. Ma da una, secondo noi ingiusta, contestazione del dominio (sul quale abbiamo svolto onestamente un’attività commerciale per 3 anni) da parte della Suprema Corte di Cassazione”.
Dirimere la questione sul dominio cassazione.it non sarà facilissimo per coloro che saranno chiamati a farlo. Da un lato, infatti, c’è l’esigenza di un organo istituzionale di massimo livello che ha finora avuto uno sportello virtuale in una sottodirectory del sito del ministero della Giustizia; dall’altro c’è una società, Cassazione srl, la cui ragione sociale corrisponde al dominio che per ben tre anni ha potuto adoperare per i propri servizi informativi.