Tokyo – Toyota ha messo a dieta la sua Prius e ha sfornato una concept-car quattro-posti denominata ” 1/X “. Si tratta sempre di un veicolo ibrido, ma che nasce come diretta conseguenza di un’operazione di sottrazione attuata nei confronti del progetto della storica Prius.
“Siamo tornati alla base e abbiamo riconsiderato ogni specifica dell’auto, dalle performance, ai materiali, al processi produttivi”, ha spiegato Katsuaki Watanabe, presidente di Toyota, durante il Tokyo Motor Show . “In fin dei conti abbiamo ridotto sensibilmente il peso facendo uso di plastiche con fibra di carbonio”. Watanabe fa riferimento alla Carbon Fiber Reinforced Plastic ( CFRP ), già utilizzata su auto e moto ad altissime prestazioni, come ad esempio la Ferrari Enzo, Porsche Carrera GT e Ducati 1098.
Lo stesso nome della vettura è espressione del concetto di ridimensionamento del peso moltiplicato per “x” volte. Insomma l’obiettivo ultimo, come argomenta PhysOrg , è di migliorare l’efficienza energetica. L’auto, infatti, con i suoi 420 chilogrammi di peso e la motorizzazione ibrida è in grado di consumare il 50% in meno rispetto a Prius. Come riporta Internation Herald Tribune , 1/X dispone di un motore a benzina/etanolo da 500 cc e un motore elettrico plug-in – ovvero a carica esterna. Una soluzione che dovrebbe consentire una percorrenza di 100 chilometri con soli 2,6 litri di benzina.
L’unico difetto del progetto è che sebbene si tratti di un grande passo per l’automotive “ambientalista”, difficilmente potrà incidere sul mercato di massa. La Toyota 1/X infatti costerebbe troppo al pubblico, a causa del massiccio impiego di fibra di carbonio. Secondo Koji Endo, analista di Credit Suisse Securities , questo tipo di materiale costerebbe circa 100 volte di più rispetto all’acciaio adoperato per la fabbricazione delle auto. “Certamente la fibra di carbonio è la tecnologia del futuro, ma ci vorranno anni di lavoro prima che i produttori di auto possano utilizzarla per la produzione di massa”, ha ribadito Endo.
In Giappone, comunque, qualcuno ha già iniziato a meditare sulla questione. La giapponese Toray Industries , all’inizio del mese, ha confermato l’intenzione di investire non meno di 170 milioni di dollari nella ricerca e nello sviluppo di materiali avanzati per far fronte alle esigenze di leggerezza. Inoltre, entro il 2010 è prevista la costruzione di uno stabilimento specifico proprio accanto al quartier generale di Toyota, a Nagoya.
Autoblog è l’unica testata che oltre ad offrire un gran numero di immagini della neonata concept-car, non esita a definire il suo design ” Japaneriffic “. Sarà anche formichina nei consumi, ma la linea…
Dario d’Elia