Web (internet) – Parola d’ordine “recuperare il tempo perduto”. Subissati dal clamore mediatico delle politiche statunitensi in tema di information society, e dagli investimenti plurimiliardari in sicurezza informatica di Washington , le iniziative dell’ Unione europea in materia di sviluppo della società dell’informazione difficilmente riescono a conquistare le prime pagine.
Pare infatti che negli ultimi tempi qualcosa cominci a muoversi anche a Bruxelles. Dieci ambiti prioritari d’azione per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi si sono concretizzati in un recente documento della Commissione europea che prepara il terreno al Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23 e del 24 marzo prossimi.
Dieci obiettivi prioritari dicevamo, e un orientamento preciso in tema di sicurezza: prevenire ancora prima che reprimere. Il futuro prossimo nel vecchio Continente pare sia destinato ad essere quello delle “carte sicure”. Le “cartes à puce”, come le chiamano a Bruxelles, sul modello di quelle già utilizzate per i Gsm, accompagneranno i cittadini in ogni momento della giornata. Un’infrastruttura transnazionale ne dovrà assicurare il funzionamento generalizzato, e su scala europea. L’uso delle carte intelligenti investirà naturalmente anche il mondo Internet.
Il progetto dovrebbe cominciare a prender forma, dopo l’appuntamento di marzo in Portogallo, nell’aprile di quest’anno, in occasione di un vertice organizzato sul tema dalla Commissione europea. Per il 2001 sono previste le prime applicazioni pratiche nel settore della telefonia e dell’e-commerce. Entro il 2002 infine, l’uso dovrebbe essere gradualmente esteso anche alle applicazioni che necessitano di un accesso altamente securizzato, ad esempio in ambito sanitario.
In questo settore le tecnologie digitali vengono individuate come elemento essenziale per aumentare la produttività e la portata dell’assistenza. Attualmente solo l’1% della spesa sanitaria totale è costituito da investimenti in tecnologia. Grazie alle carte sanitarie intelligenti, fra circa tre anni, gli europei potranno avere un accesso sicuro e riservato alle informazioni in rete relative al proprio stato di salute. L’anno successivo tutti i professionisti e i dirigenti del settore sanitario dovranno essere collegati ad un’infrastruttura sanitaria telematica di prevenzione, diagnosi e trattamento.
“L’Europa non può permettersi di perdere altro tempo nella messa in opera delle politiche degli stati membri e della Commissione”, ha affermato recentemente Erkki Liikanen , commissario finlandese della Direzione generale per la società dell’informazione . Evidenziando inoltre: “l’Europa gioca un ruolo di primo piano nelle comunicazioni mobili e nella televisione digitale. La diffusione di Internet è stata tuttavia relativamente lenta. Ma tutti questi settori convergono, e ciò offre all’Unione la possibilità di mettere in pratica le sue potenzialità tecnologiche, valorizzare la superiorità in materia di formazione, liberare il suo potenziale imprenditoriale”.