Qualcomm dovrà rispondere ad una nuova indagine antitrust avviata dalla Commissione europea.
Il produttore di chip, specializzato in smartphone, ha dichiarato che si tratta che “la questione è in una fase molto preliminare e attualmente stiamo esaminando le accuse”.
L’istituzione europea, invece, ha dichiarato che si tratta ancora di una fase “di raccolta prove”, e che nei confronti del chipmaker statunitense è arrivata un’accusa da parte di Icera, produttrice britannica specializzata in dispositivi mobile a banda larga e che sviluppa in particolare tecnologie GSM, UMTS e LTE.
L’accusa dovrebbe riguardare le strategie brevettuali di Qualcomm, che avrebbe messo in atto una sorta di portafoglio brevettuale/cartello di più imprese con lo scopo di aumentare le vendite dei propri chip.
Secondo Qualcomm si tratta di un accusa simile a quella già affrontata e fatta cadere dalla Commissione europea e quindi, come quella, è destinata ad essere abbandonata: “Notiamo la somiglianza tra le accuse Icera e quelle contenute in delle denunce all’UE effettuate in precedenza, che a quanto pare non riuscirono a convincere la Commissione e furono alla fine ritirate. Riteniamo che le nuove accuse siano ugualmente prive di fondamento. Qualcomm collaborerà pienamente con la Commissione, come fatto in passato “. In quel caso si parlava della politica adottata da Qualcomm sulle royalties sulla tecnologia CDMA essenziale agli standard 3G e 4G.
Claudio Tamburrino