La UE vota: Echelon esiste, va bloccato

La UE vota: Echelon esiste, va bloccato

La decisione presa a Strasburgo mette la parola fine alle indecisioni: il sistema di intercettazione esiste ed è preoccupante. Devono partire una serie di contromisure, una task force ad hoc e nuove regole USA-UE. Ecco i dettagli
La decisione presa a Strasburgo mette la parola fine alle indecisioni: il sistema di intercettazione esiste ed è preoccupante. Devono partire una serie di contromisure, una task force ad hoc e nuove regole USA-UE. Ecco i dettagli


Bruxelles – Per mesi hanno dovuto barcamenarsi tra lo scetticismo di molti e le bugie degli americani, che hanno sempre sostenuto che Echelon non esiste. Ora finalmente i parlamentari dell’Unione Europea sentono di essere arrivati ad un punto fermo: Echelon in effetti esiste, la sua attività è preoccupante, in parte ancora ignota, e bisogna prendere le opportune contromisure.

Il punto fermo è costituito dall’approvazione, mercoledì scorso, di un progetto in 44 punti per contrastare le attività Echelon. E che ci siano pochi dubbi sulle attività del sistema globale di intercettazione gestito dagli Stati Uniti in collaborazione con Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Australia e Canada lo dimostra il voto stesso: 367 a favore, 159 contro e “solo” 34 astenuti.

“Ora possiamo dire con chiarezza – ha dichiarato il deputato Carlos Coelho, presidente della Commissione di inchiesta su Echelon messa in piedi dall’Unione europea nei mesi scorsi – che Echelon esiste”.

Sono stati mesi in cui si è proceduto alla raccolta informazioni, all’audizione di esperti, ufficiali e funzionari principalmente europei. Mesi in cui sono state raccolti dati di ogni genere, un dossier di 140 pagine accettato dal Parlamento europeo come prova inconfutabile dell’esistenza del network “segreto” di spionaggio. “Molti – ha dichiarato Coelho – credevano che non saremmo mai riusciti a trovare prove a sufficienza”.

Uno dei momenti chiave per comprendere l’atteggiamento ambiguo degli Stati Uniti rispetto all’inchiesta condotta in Europa si è avuto lo scorso maggio, quando una delegazione europea giunta negli USA non ha potuto incontrare né la CIA né la NSA, i due bracci dei servizi segreti americani ai quali si attribuisce, specialmente alla seconda, la gestione di Echelon. Una ambiguità che con il rapporto viene alla luce, in quanto gli Stati Uniti ancora oggi negano ufficialmente l’esistenza di un sistema del genere o che un apparato di spionaggio interferisca con le attività industriali europee.

Stando a quanto contenuto nel rapporto approvato dall’Unione europea, Echelon è nato all’inizio della Guerra Fredda, allo scopo di intercettare comunicazioni private e commerciali, e non militari come pure si potrebbe pensare. Negli anni, la sua rete di intercettazione si è estesa, coinvolgendo basi e stazioni che si trovano in molti paesi nel mondo.

Le 44 contromisure previste dalla UE sono tutte all’insegna della cooperazione tra i paesi membri per mettere in piedi al più presto un sistema di intercettazione e cifratura capace di contrastare le attività di Echelon. Una raccomandazione specifica, già formulata nei mesi scorsi, invita gli europei che trasmettano informazioni “sensibili” di ricorrere a potenti mezzi di cifratura.


Il passo successivo sarà un trattato interno alla UE che metterà al bando qualsiasi attività di spionaggio industriale all’interno del territorio comunitario e darà vita ad un approfondito esame delle attuali attività condotte dalle strutture di intelligence dei diversi paesi.

Uno degli elementi chiave del rapporto sottolinea che la quantità di comunicazioni private tra i cittadini europei raccolta da Echelon sarebbe “una porzione molto ridotta” del totale delle comunicazioni email, telefoniche o fax che verrebbero intercettate soprattutto con strumenti satellitari.

Un “buffetto” agli alleati americani arriva con la richiesta a Washington di partecipare a nuovi negoziati per rafforzare la legislazione internazionale sulla protezione dei dati e della privacy, un argomento che da sempre l’amministrazione USA, contraria a regolamentazioni in materia, non sembra digerire facilmente.

D’altra parte gli estensori del rapporto non sono riusciti a trovare prove inconfutabili del fatto che Echelon venga utilizzata a scopo di spionaggio industriale dalle imprese statunitense in accordo con i servizi segreti. Il vicepresidente del Parlamento europeo, il tedesco Gerhard Schmid, ha spiegato che “quando si parla di importanti contratti internazionali, sappiamo che gli Stati Uniti ascoltano le relative comunicazioni fino nei dettagli”. Ma da qui ad affermare che le informazioni raccolte vengano utilizzate a nocumento delle imprese europee la strada è lunga, talmente lunga da aver consigliato estrema prudenza all’Europarlamento.

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Pubblicato il
7 set 2001
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