C’è una notiziola passata in secondo piano in questi giorni, eppure piomba sul mondo dell’accesso ad Internet gettando tutto quello che è stato fin qui nella preistoria: San Francisco sarà a brevissimo la prima metropoli interamente coperta da un ombrello WiFi ad accesso gratuito.
E se è vero che dietro a tutto c’è lo zampone di Google , la cui piattaforma fornirà servizi di accesso ma soprattutto veicolerà la pubblicità che consentirà di offrire gratuitamente il tutto, è evidente che l’accordo stretto tra il Comune ed Earthlink, provider e partner di Google nell’impresa, segna molto semplicemente una nuova epoca della diffusione di Internet.
La gratuità è garantita per un accesso di banda pari a 300 Kbps, oltre quella velocità tocca pagare qualche manciata di dollari. In buona sostanza Google e la sua formidabile macchina pubblicitaria copriranno i costi della porzione gratuita del servizio, Earthlink si occuperà di tutto il resto. Storcano pure il naso i puristi della banda larga, qui c’è un sogno che sta diventando realtà.
La potenza della visione di una città nella quale ad ogni angolo un computer, ma anche un terminale mobile, un pda phone, possa essere acceso e connesso alla rete senza dover tirar fuori una lira, sta da mesi trainando verso risultati del tutto analoghi alcune altre grandi metropoli, da St.Louis a Philadelphia, fino all’europea Amsterdam.
Il sindaco della città del Golden Gate (nella foto), Gavin Newsom, ha dichiarato che “alleandosi con il settore privato, la Città può mettere in campo e fornire questa infrastruttura senza costi per i contribuenti, consentendo a chi dispone delle competenze tecnologiche di manutenere il servizio”. Gli americani la chiamano una situazione win-win , in cui vincono tutte le parti coinvolte. Ad aver perso, forse, solo quegli operatori che hanno partecipato al bando di gara indetto dalla Città e vinto dal progetto Google-Earthlink. Ma se queste sono le leggi del mercato, è frutto dello sviluppo del mercato anche l’eccezionale opportunità che viene concessa ai cittadini di Frisco . E alle imprese locali: l’accesso diffuso induce a ritenere che si moltiplicheranno una quantità di servizi – ad esempio quelli di localizzazione (e conseguente pubblicità local ) – dando così adito ad una ulteriore crescita economica.
Sopra a tutto questo, naturalmente, l’aspetto sociale dell’impresa: la pervasività di una potente e onnipresente infrastruttura di comunicazione impatterà sulla fruizione di Internet, sull’uso dei dispositivi di accesso e, soprattutto, sul “quando” e il “come” della comunicazione online. In altre parole, darà adito ad una trasformazione dell’interazione in ambito locale di cui è oggi arduo tracciare un profilo, sebbene sia chiarissimo che ne uscirà una socialità nuova, e forse persino una nuova società.
Leggo e rifletto su tutto questo mentre combatto ancora con il mio vecchio 56K. E c’è persino qualcuno che ancora racconta che tutta Roma è coperta dall’ADSL.
Saverio Manfredini