Vodafone ha ufficializzato il lancio del primo servizio mobile afgano per trasferimenti di contante. “Si può spedire denaro, prelevare, pagare le bollette o le rate, e il tutto in pochi secondi”, ha spiegato Aleeda Fazal, responsabile della società afgana Roshan, partner di Vodafone nel progetto.
Il sistema adottato si è già dimostrato vincente in Kenya, dove dal marzo scorso circa 1,6 milioni di persone hanno potuto finalmente disporre di servizi bancari fino a poco tempo fa impensabili. Il problema in contesti di questo genere è che spesso il numero di sportelli e di bancomat è troppo basso per soddisfare la domanda – o comunque mal distribuito sul territorio.
“Siamo ancora all’inizio, ma quando vedi la bassa penetrazione bancaria nei mercati emergenti, in confronto a quella delle telefonia mobile, allora è evidente che il potenziale è grande”, ha sottolineato James Moberly, senior manager per i sistemi di pagamento di Vodafone. Inoltre, come già rilevato anni fa con i primi esperimenti africani ogni operazione mobile evita agli utenti di portare con sé contanti, riducendo drasticamente il rischio di rapine.
Come riporta AFP , il segmento specifico è in fermento. La stessa GSM Association , che rappresenta più di 700 operatori, ha stimato che i servizi mobili di “money transfer”, nel mondo, sono ormai una dozzina e vantano circa 10 milioni di utenti.
In dettaglio, il compito dell’operatore mobile è comunque sempre minimo, dato che di fatto si comporta come un semplice intermediario. L’utente deposita il denaro che desidera sul suo “conto” mobile, poi spedisce un SMS al suo debitore. Quest’ultimo può andare a prelevare la cifra pattuita presso il più vicino negozio di telefonia oppure lasciarla in deposito sul suo conto virtuale. “L’operatore riceve una piccola commissione, ma soprattutto consolida il rapporto con i clienti e incrementa il traffico sul suo network”, ha spiegato David Pringle della GSM Association.
L’unico problema, al momento, è che il trasferimento di fondi può essere effettuato entro i limiti dello Stato. Sono quindi esclusi dal servizio tutti i lavoratori che operano all’estero. Una forza lavoro che GSM Association ha stimato in 200 milioni di persone, con trasferimenti medi di 2/3 mila dollari all’anno.
Insomma, la prossima sfida sarà quella di mettere le mani su almeno una fetta di quei 250 miliardi di dollari che ogni anno vengono trasferiti dai paesi più ricchi a quelli emergenti. La GSM Association vi sta già lavorando con un programma pilota avviato l’anno scorso. La squadra al momento è formata da 19 operatori mobili presenti su 100 paesi diversi, Mastercard e la specialista del trasferimento internazionale, Western Union. Una corazzata, se paragonata al vecchio brigantino TextPayMe di Amazon, che nel 2005 esplorò per prima il mondo dei liquidi via SMS.
Dario d’Elia