L'Agenda Digitale al centro del Piano Draghi

L'Agenda Digitale al centro del Piano Draghi

Mario Draghi mette digitale e digitalizzazione al centro dei piani UE per il rilancio dell'economia: ecco cosa porterà al prossimo Consiglio Europeo.
L'Agenda Digitale al centro del Piano Draghi
Mario Draghi mette digitale e digitalizzazione al centro dei piani UE per il rilancio dell'economia: ecco cosa porterà al prossimo Consiglio Europeo.

Mario Draghi ha da breve terminato il proprio intervento al Parlamento in vista del prossimo Consiglio Europeo, relazionando così alle Camere circa il punto della situazione su vaccini, emergenza pandemica e rilancio dell’economia. Molti i temi in ballo, ma nel discorso del Premier assume un ruolo centrale anche il tema della digitalizzazione.

Transizione digitale

L’evoluzione dei processi nel senso della digitalizzazione è un elemento che, secondo i piani di Mario Draghi, deve essere al centro degli investimenti del Paese. Colmare il gap che ci divide da altri Paesi avanzati, infatti, consentirebbe all’Italia di correre rapida verso una ripresa che nessuno vuol vedere insabbiata nella coda lunga della pandemia o in meccanismi paraburocratici che pongano ostacoli alla piena espressione delle potenzialità italiane:

Per quanto riguarda l’agenda digitale, il Consiglio intende definire la tabella di marcia per gli obiettivi del 2030, anche con l’indicazione di scadenze e di un sistema di monitoraggio. Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali. L’Italia ha fatto propri questi obiettivi e ne ha anticipato il raggiungimento al 2026, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo ancora indietro, ma intendiamo colmare rapidamente il divario che ci separa dal resto d’Europa, e in alcuni settori arrivare a guidare la transizione digitale europea. Per farlo abbiamo stanziato 50 miliardi di euro, oltre un quarto della dotazione complessiva del Piano. La Presidenza del Consiglio e i Ministeri coinvolti hanno già predisposto meccanismi di verifica sui progressi compiuti. Questi non saranno eccessivamente gravosi e saranno basati su indicatori attendibili.

Il digitale al centro

Ma l’intervento porta avanti anche altri ed ulteriori punti, ancora una volta legati al digitale e al dialogo con l’UE su temi ormai del tutto centrali tanto per il sistema Paese quanto per gli equilibri geopolitici internazionali:

  • Sul fronte della cybersicurezza, il nostro obiettivo è garantire un quadro normativo chiaro e identificare risposte rapide e coordinate. L’Italia si è dotata di un’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che promuove lo sviluppo di capacità di prevenzione, monitoraggio, rilevamento e mitigazione. È un tema prioritario per l’Europa, che metterà in campo degli strumenti legislativi appositi.
  • Sulla concorrenza, lavoriamo sulle proposte di regolamentazione europea per il mercato e i servizi digitali. L’Italia sostiene la proposta di Regolamento sui mercati digitali e ne auspica la pronta adozione. Intendiamo poi fissare adeguate garanzie per la libertà di impresa e di espressione. Occorre assicurare al contempo la non discriminazione e la corretta attribuzione delle responsabilità sulla distribuzione e pubblicazione di contenuti e prodotti on line.
  • L’Italia sostiene il Regolamento UE sui servizi digitali, anche per proteggere efficacemente prodotti e contenuti realizzati in Italia. La nostra convinzione è che quello che è illecito offline debba essere illecito anche online.
  • Infine, sull’intelligenza artificiale, il nostro obiettivo è promuoverne la sperimentazione e renderne l’utilizzo più sicuro e trasparente. Allo stesso tempo, dobbiamo alimentare la fiducia dei cittadini per queste nuove soluzioni tecnologiche. La Strategia nazionale sull’intelligenza artificiale adottata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale costituisce il quadro per migliorare il posizionamento competitivo del Paese.

IA, responsabilizzazione delle piattaforme, sicurezza, concorrenza: temi di grande spessore, che Draghi vuol portare al Consiglio Europeo per dettare i ritmi della nuova agenda della Commissione. Non manca un cenno anche al vero ostacolo odierno per il rilancio economico, ossia il mercato dei semiconduttori: Draghi chiederà all’Europa di prendere in mano il timone in modo saldo, coinvolgendo tutti i Paesi membri in uno sforzo collettivo di produzione:

L’Unione europea intende produrre il 20% dei semiconduttori mondiali entro il 2030. Per farlo, dobbiamo intervenire subito e con decisione. La Cina e gli Stati Uniti lo stanno già facendo, investendo decine di miliardi ciascuno in questo settore. L’Unione europea deve mettere insieme le capacità di ricerca, progettazione, sperimentazione e produzione di tutti i Paesi europei per creare, ad esempio, un ecosistema europeo di microchip all’avanguardia. Sosteniamo con convinzione la proposta della Commissione UE di adottare uno European Chips Act per coordinare investimenti e produzione europei di microchip e circuiti integrati. Dobbiamo inoltre agire con la massima urgenza per rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato e attrarre investimenti alla frontiera tecnologica.

Inevitabilmente Draghi mette sul piatto anche gli allarmi relativi al rincaro dell’energia, rilanciati nelle ultime ore anche dall’ARERA: le prospettive sono di un ulteriore aumento, ma secondo Draghi occorre fermamente mantenere fede alla necessaria tutela delle famiglie in difficoltà affinché l’impatto non crei problematiche oltre il dovuto.

Un’agenda fitta, insomma, nella quale Mario Draghi non sembra soltanto voler definire un’agenda limitata all’Italia, ma nella quale le richieste all’UE saranno di guida e decisionismo per attraversare un semestre che si preannuncia estremamente denso di fibrillazioni.

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Pubblicato il
20 ott 2021
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