AlphaGo, l’intelligenza artificiale di Google, è ormai campione incontrastato dell’antico gioco cinese: dopo aver battuto sotto i riflettori il campione del mondo Lee Sedol, che è riuscito ad incassare un solo successo nella quarta partita su cinque confronti, ha – sotto anonimato – sconfitto online tutti i migliori giocatori del mondo di Go nelle scorse settimane.
La sfida con il campione mondiale era stata per Mountain View l’occasione per mettere alla prova il programma di intelligenza artificiale frutto della ricerca di DeepMind, startup acquisita nel 2014 per 500 milioni di dollari, ed in grado di effettuare analisi visuali del contesto e operare su questa base delle scelte strategiche: l’antico gioco cinese Go, che nonostante le poche regole ha più mosse possibili degli scacchi, è stato considerato il campo ideale per metterla alla prova. In quelle prime cinque partite AlphaGo aveva dimostrato non solo di saper competere al massimo livello, ma anche di essere in grado di farlo con modalità e strategie prima sconosciute ai contendenti umani e di non essere dunque solo un archivio infinito di mosse e situazioni già viste.
Nel corso delle partite online affrontate nelle ultime settimane, AlphaGo ha addirittura migliorato le proprie statistiche, uscendo con 50 vittorie su 51 partite compresa una contro Ke Jie, al momento il miglior giocatore (umano) di Go. La 51esima non è neanche una sconfitta, ma un pareggio a quanto pare causato da un problema alla connessione.
A giocare è d’altra parte una nuova versione dell’intelligenza artificiale su cui è al lavoro DeepMind e che ha dimostrato ulteriori miglioramenti, anche se registrati per il momento con test non ufficiali, ovvero partite online “non ufficiali” sui server di Tygem e GoxGo, sostenute con il nickname Magister e Master. Lo score impressionante di 50 vittorie di fila era già bastato ad attirare l’attenzione e per finire al centro di numerosi forum , nei quali si era in effetti individuata la natura artificiale dell’intelligenza dietro all’inconsueta striscia di vittorie, lasciando piuttosto il dubbio sulla proprietà della stessa, ovvero se fosse sempre AlphaGo o un’altra AI cinese o giapponese.
Insomma, i giocatori sembrano rassegnati alla sconfitta nei confronti delle macchine. Tuttavia uno dei più grandi giocatori di Go umani, Gu Li, ha detto che “insieme, umani e AI potranno presto scoprire i misteri più nascosti del Go”, con riferimento alle mosse dell’AI di Google che, pur apparentemente stranianti e con poco senso inizialmente per i giocatori umani, si rivelano alla fine delle vere e proprie “mosse divine”.
Claudio Tamburrino