C’era una volta la battaglia alla pirateria con cui il mondo musicale prima e quello video poi hanno dovuto affrontare un braccio di ferro mai realmente terminato, ma che nel frattempo ha spostato i modelli di business in modo radicale. Oggi questo slittamento prosegue con un nuovo attore riversatosi sul mercato in cerca di spazio: si tratta degli NFT, token sui quali si stanno addensando sempre più opportunità e, in parallelo, sempre più dubbi.
NFT e pirateria: il fronte è aperto
A parlarne è la stessa FIMI che, con un semplice retweet, affianca la battaglia contro questo tipo di nuova deriva:
Le nuove sfide dell'antipirateria musicale si combattono nel #web3: l'azienda italiana #DcP – Digital Content Protection ha effettuato le prime rimozioni di #NFT non autorizzati su #OpenSea e di contenuti illeciti su #Roblox 🏴☠️
I dettagli via @MusicAlly https://t.co/l0yuD2SNAL
— FIMI (@FIMI_IT) February 14, 2022
Chi ha seguito gli eventi relativi a Cent già conosce il tema e quanto tra i marketplace ed i detentori dei diritti sia necessario trovare un dialogo fattivo con il quale riuscire a tutelare il copyright degli aventi diritto. Il CEO Cameron Hejazi ha chiaramente chiesto standard condivisi, prendendo in parte le distanze rispetto a quanto operato su riferimenti noti quali OpenSea ed auspicando una collaborazione ampia della quale farsi probabilmente baricentro.
L’italiana Digital Content Protection (DCP) di Luca Vespignani, attiva nel monitoraggio del Web in cerca di contenuti contraffatti e azioni di rimozione e deindicizzazione degli stessi, ha iniziato a muoversi su questo fronte e questa azione pone in evidenza il problema attuale degli NFT: il fatto che nuovi token siano coniati senza avere diritti sull’opera originale, creando dunque lucro su copie non autorizzate. Sebbene questa nuova pirateria in giacca e cravatta cerchi di mascherarsi con il manto innovativo degli NFT, in realtà si tratta soltanto di un nuovo tipo di violazione.
La rimozione degli NFT contraffatti da OpenSea e altre piattaforme è dunque soltanto una nuova forma di resistenza che l’industria del copyright ha la necessità di costruire, poiché in caso contrario l’argine potrebbe rivelarsi pericolosamente fallace: il fronte degli NFT è aperto e pagine come questa ne sono l’esempio.